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Come Blatter sta eliminando Platini

Come Blatter sta eliminando Platini

Redazione

08.10.2015 ( Aggiornata il 08.10.2015 11:39 )

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Che Josef Blatter stia per essere sospeso per tre mesi dal comitato etico della FIFA fa ridere, per diversi motivi. Il primo: la sospensione deve ancora essere ratificata dal presidente del comitato stesso, Hans-Joachim Eckert. Il secondo: il comitato etico è una creatura di Blatter, fortemente voluta proprio per dare una patina di rispettabilità agli amici e stroncare mediaticamente i nemici. Impossibile che si muova in contrasto con il presidente della FIFA, come provato dalla gestione del famoso rapporto Garcia, che nel 2014 fu sostanzialmente insabbiato da Eckert stesso. La terza: il comitato ha messo nel mirino Platini, grazie alla vicenda del bonifico da due milioni di franchi fattogli dalla FIFA per una consulenza, nove anni fuori tempo massimo. Non solo: sotto la spada di Damocle della sospensione c'è anche un altro candidato alla presidenza FIFA alle elezioni del prossimo 26 febbraio, il sudcoreano Chung-Moon-jong, il signor Hyunday. Anche se Blatter venisse sospeso per tre mesi per la storia dei diritti tivù venduti a prezzo stracciato all'amico Warner, tornerebbe in pista a gennaio, a poche settimane dalle elezioni, potendo ancora giocarsela in prima persona (a quasi ottanta anni) o più probabilmente, vista la posizione di sponsor FIFA come Coca Cola, Visa e Mc Donald's, attraverso un suo uomo di stretta fiducia. Insomma, forse Blatter non è ancora finito. E di sicuro sta facendo fuori tutti i concorrenti. 2. A seconda della città in cui ha sede il giornale o la televisione cambia il commento su Lorenzo Insigne che saluta la Nazionale per precauzione medica, giusto per non aprire un fronte polemico con un club importante e molto mediatico come il Napoli di De Laurentiis. Va da sé che un Insigne del Sassuolo sarebbe stato forse trattato diversamente. E sottolineiamo 'forse', perché con il caso Berardi ci siamo collocati in questa zona. Evitiamo discorsi fatti mille volte con altri club e altri giocatori, è chiaro che la Nazionale ha un peso diverso a seconda del momento. Siccome però non tutte le persone sono uguali, ma tutti i calciatori vogliono essere alle fasi finali di Europei e Mondiali, Conte dovrà fare una classifica di attaccamento alla maglia prima di effettuare certe scelte quando sull'Italia ci saranno i riflettori accesi. Anzi, chi gli è vicino giura al Guerino che l'ha già fatta. 3. Esiste un metodo infallibile per farsi esonerare da allenatore del Milan, a prescindere dai risultati e dal gioco: basta dire che la rosa fa pena, anche con un giro di parole. Lo fece Seedorf e fu accompagnato alla porta, nonostante un rapporto eccezionale con Berlusconi. Lo ha fatto in maniera più soft Mihajlovic e qui il grande rapporto con Berlusconi nemmeno c'è, quindi la partita con il Torino è di sicuro per lui la più importante della stagione. Mai le sue squadre hanno giocato un calcio da tiki-taka, né i club (Bologna, Catania, Fiorentina e Sampdoria) né la Serbia, ma sempre sono state mentalmente dure e decise a sfruttare le situazioni, da contropiede o più spesso da calci piazzati. Tutto questo finora al Milan si è visto poco. L'aspetto più grave della situazione è che Galliani è davvero convinto di avergli messo a disposizione una squadra da Champions League. 4. Il probabile rinnovo del Barcellona con Qatar Airways come sponsor principale, per circa 70 milioni di euro l'anno, è un buon indicatore della differente visibilità e interesse che i club italiani hanno nel mondo. Il main sponsor della Juventus, Jeep (un marchio di casa Agnelli), dà al club 17 milioni l'anno che sono in pratica la cifra che Emirates dà al Milan. Al terzo posto con 15 milioni, ma potrebbe essere il primo sommando altre situazioni, il Sassuolo con la Mapei di Squinzi. Più in basso, a quota 12 milioni, l'Inter con Pirelli per un rapporto iniziato quando Pirelli era di fatto socia, poi si scende fino ad arrivare ai 700mila euro del Carpi che quindi potrebbe essere in pratica sponsorizzato anche dal nostro dentista. Così, tanto per mettere tutto in proporzione. Poi la Premier League è piena di bidoni sopravvalutati e tutto il resto, ma che insieme a Real Madrid e Barcellona venga guardata di più nel mondo rispetto alla migliore serie A non si può negare. Soltanto i triplicatori di ricavi commerciali all'estero fingono di non saperlo. Twitter @StefanoOlivari

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