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Sarri e la pazienza (in)finita del Napoli

Sarri e la pazienza (in)finita del Napoli

Redazione

14.09.2015 ( Aggiornata il 14.09.2015 14:33 )

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Uscire con un pareggio dalla sfida con il gioiellino che lui stesso aveva plasmato e guardare, con il viso girato dall'altra parte, il campioncino che lui stesso aveva così tanto incensato in conferenza stampa: «Saponara sarà destinato a società importanti, in Italia non se lo potrà permettere più nessuno». E stando alla partita di ieri, alle prime uscite stagionali dell'Empoli e a tutto il girone di ritorno dello scorso anno, scusate se è poco, si fa un po' di fatica a non appoggiare l'opinione di Sarri. Due punti in tre partite - è scontato dirlo - sono pochi, ma se dovessimo dare un giudizio sull'aurora del Napoli non sarebbe quello della bocciatura. O meglio, non lo sarebbe di certo nel complesso e nell'organizzazione generale. Perché la squadra gioca, anche se fatica a farlo in modo continuo quando si supera un certo lasso di tempo. Ma il problema principale è che certe situazioni non ammettono amnesie - questo capita nei club di alto livello - ed è qui che il Napoli pecca. Analizzando la partita di ieri, ci si accorge del disastro iniziale e della quiete dopo la tempesta. E in fin dei conti dal Castellani, per come si era messa negli ultimi minuti, si rischiava addirittura di tornare con la vittoria. Sarri ha chiesto tempo, giustissimo. Riuscire a far quadrare il proprio pensiero con quello della squadra risulta problematico dopo mesi, figuriamoci dopo 4-5 ore di gioco. Siamo un po' meno clementi sul reparto difensivo che ora come lo scorso anno appare inadeguato per chi crede nell'Europa e la testimonianza arriva dal vantaggio di Saponara. Linea dei quattro troppo alta, gioco d'azzardo più che di calcio soprattutto con dei componenti del genere. L'altro grattacapo riguarda Valdifiori, al quale probabilmente non va giù il fatto di scendere in campo nei pomeriggi di fine estate. Ha la grande responsabilità di giostrare e far giostrare i compagni e non sembra ancora averlo capito. Ci sarebbe anche da fare un appunto sulla parte offensiva, ma per adesso è meglio concentrare tutte le fatiche per rendere quanto meno vedibili Maggio, Chiriches, Albiol e Hysaj. Tra l'altro, perché l'albanese gioca a sinistra? @damorirne

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