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Gold Cup, il (discusso) trionfo del Messico

Redazione

27.07.2015 ( Aggiornata il 27.07.2015 11:21 )

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Settimo titolo per il Messico, che conquista una Gold Cup gonfia di polemiche, soprattutto alla luce del quarto di finale con la Costa Rica, deciso da un rigore regalato nel recupero dei supplementari e dalla semifinale contro Panama, dove la Tri ha beneficiato di un rigore al 90’ e di un altro ai supplementari, il primo per un presunto fallo di mano di un difensore spinto a terra dall’attaccante, il secondo per un veniale contatto: un doppio abbaglio arbitrale che ha permesso ai messicani di pareggiare l'incontro e di piazzare il sorpasso. La selezione di Miguel Herrera era assieme agli Usa la favorita del torneo e puntava parecchio a questo titolo, tanto da aver spedito per l’altra coppa di questa estate, la Copa América, una squadra infarcita di seconde linee. Una volta eliminati gli Stati Uniti, rimasti clamorosamente fuori dal podio, le porte della vittoria si erano spalancate per il Messico, che ha dominato la finale di Fildadelfia contro la sorprendente Giamaica allenata dal tedesco Schäfer e giunta alla prima finale della sua storia. Portandosi avanti di tre reti, messe a segno dal solito Andrés Guardado, capocannoniere del torneo con sette gol al pari di Clint Dempsey degli Usa, da Jesus Corona e da Oribe Peralta, gli uomini di Herrera hanno chiuso i discorsi dopo un'ora di gioco. L’ultima mezz’ora di gara ha visto il ritorno dei giamaicani, ma il vantaggio era ormai rassicurante e i Reggae Boyz si sono limitati al solo gol di Mattocks. Vinta la Gold Cup, il Messico è atteso ora dallo spareggio contro gli Stati Uniti, che si giocherà in ottobre: in palio, un posto nella Confederations Cup del 2017. Spareggio che non si sarebbe dovuto giocare in caso di affermazione dagli Stati Uniti, già vincitori dell’edizione del 2013. Gli uomini di Jürgen Klinsmann invece sono stati la delusione del torneo. La formazione a stelle e strisce ha chiuso in testa il proprio girone, con vittorie di misura e un pari, illudendosi di aver vita facile dopo il 6-0 rifilato a Cuba (che a sua volta aveva perso 6-0 anche contro il Messico ai gironi) ai quarti di finale. I nordamericani sono poi caduti in semifinale contro la Giamaica, in una sfida che ha visto Bradley e compagni andare sotto di due reti e lanciare un vano assalto negli ultimi minuti. Eliminati contro Panama, per gli Usa non è arrivato nemmeno un bronzo consolatorio. La finalina se l'è aggiudicata Panama, giunta terza senza aver vinto una sola gara: passati i gironi con tre pareggi, i panamensi hanno vinto ai rigori contro il Trinidad e Tobago di Kenwyne Jones (a proposito, l’attaccante del Cardiff è stato uno dei migliori della rassegna), perso ai supplementari col Messico nella semifinale di cui abbiamo scritto in apertura, e vinto ancora ai rigori contro gli Stati Uniti. Per Panama, comunque, il terzo posto dà continuità al secondo di due anni fa. Certo è che senza il furto con scasso subito dal Messico, si sarebbe potuto parlare persino di vittoria finale. Di sicuro in patria, la sconfitta col Messico non è stata accettata con fair play: i giornali hanno titolato “Ladrones” e i giocatori sono stati immortalati in una foto nello spogliatoio nella quale reggevano uno striscione contro la Concacaf, dove esplicitamente si accusa l’organismo centronordamericano di furto e corruzione. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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