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Barcellona, Juventus e la replica dell'ultima Champions

Barcellona, Juventus e la replica dell'ultima Champions

Redazione

22.07.2015 ( Aggiornata il 22.07.2015 11:40 )

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Si può dire che nessuno dei grandi club d'Europa è migliorato e, anzi, che qualcuno è peggiorato? Visto che non dobbiamo vendere alcunché si può senz'altro dire, analizzando i cambiamenti delle rose di chi aspira legittimamente a conquistare la prossima Champions League a Milano. Sempre tenendo presente che il calciomercato ha ancora quaranta giorni di vita, anche se quelli 'veri' molto raramente vengono inseriti in operazioni last minute. Partiamo dai campioni d'Europa del Barcellona, rimasti uguali a se stessi anche dopo il doloroso addio di Xavi, che a 35 anni ha preferito raccogliere gli ultimi soldi lontano dagli sguardi di chi lo ha visto grandissimo. Difficile che Arda Turan e a maggior ragione Vidal (Aleix) trovino spazio in pianta stabile fra i titolari, a meno di infortuni o crolli, ma del resto è anche difficile migliorare il Barcellona se non con colpi alla Pogba (ma in ogni caso sarebbe duro rinunciare a uno fra Rakitic e Busquets). È indubbiamente peggiorata la Juventus, i cui dirigenti non sono stati troppo caldi nel convincere Pirlo e Tevez a rimandare di un anno il proprio addio all'Italia. I finalisti dell'ultima Champions hanno operato molto bene a livello finanziario (Ogbonna al West Ham un capolavoro, Vidal al Bayern una scelta obbligata essendo ormai fuori controllo) ma hanno dato ad Allegri, parlando di titolari, un giocatore che da due anni fa la riserva (Khedira), uno reduce da una cattiva stagione e con caratteristiche poco compatibili con quelle di Morata (cioè Mandzukic, peraltro buonissimo), più un talento come Dybala tutto da verificare a livello Champions. Per la verità pensiamo che fra pochissimo sarà titolare anche Rugani, ma di certo Allegri nella lotteria Champions non ha in mano più biglietti vincenti rispetto all'anno scorso. Peggiorate anche le semifinaliste. Incredibile dal punto di vista dei tifosi del Real Madrid la partenza di Casillas verso il Porto (anche se forse Navas non lo farà rimpiangere come rendimento), un'incognita Benitez dopo i disastri napoletani: è il classico allenatore che il pubblico del Bernabeu non ama, al di là dei risultati (Capello ne sa qualcosa). Cosa dire del Bayern Monaco sempre più ostaggio di Guardiola? Passi per l'operazione Schweinsteiger-Manchester United, ma se dovesse partire anche Müller... Fra le altre pretendenti alla Coppa ha cambiato qualcosa l'Atletico Madrid di Simeone, ma sono più pesanti le partenze (Arda Turan e Mandzukic) degli arrivi, mentre al solito il Manchester City ha tirato fuori super-soldi, per Sterling, ma è in sostanza uguale a se stesso e con uno Yaya Touré sempre più vecchio: non è un dettaglio, in un assetto tattico in cui i due 'negri' (nel senso di baluardi davanti alla difesa) devono sostenere le invenzioni di quattro tenori, facciamo tenorini, non proprio super-atletici (a parte il neo-arrivato). Mourinho e Wenger devono sforzarsi di trovare nuovi argomenti dialettici, perché Chelsea (più facile che Falcão tolga il posto a Diego Costa che si integri con lui, anche se questo sarebbe il progetto) e Arsenal sono quasi identici rispetto alla scorsa stagione, impossibile invece azzardare un'opinione sul PSG dove tutti sembrano cedibili ma dove nessuno in realtà sembra stia per essere ceduto. Si è agitato e si sta agitando molto Van Gaal, fra Schweinsteiger, Depay e Darmian, difficile per il Manchester United sognare la Champions (o anche soltanto di passare il playoff) se davvero Di Maria andrà al PSG. Conclusione? Non è che i dirigenti dei grandi club siano diventati stupidi o che i club di fascia medio-alta abbiano fatto chissà cosa (anzi). Semplicemente è stata un'annata in cui dal Sudamerica non sono arrivati fenomeni alla Neymar, di quelli che spostano chiaramente i valori, ma soprattutto questi club di fascia medio-alta nemmeno hanno 'trasformato' in fuoriclasse gente arrivata soltanto con buone prospettive. europei o sudamericani che fossero. Ci vergogniamo di scrivere 'Non ci sono più i grandi talenti di una volta', ma ammettiamo che la tentazione è forte quando osserviamo avanzare una indistinta classe media, che può fare bene o male a seconda del contesto in cui è calata. Di sicuro il mercato 2015 è, anche ad alto livello, poco più di un rimescolamento. L'ultima Champions è stata molto spettacolare e non sarà comunque un problema seguirne la replica. Twitter @StefanoOlivari

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