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Thohir il presidente in prestito

Thohir il presidente in prestito

Redazione

29.05.2015 ( Aggiornata il 29.05.2015 10:51 )

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L'Inter ha un proprietario con una data di scadenza, cioè il novembre 2016, come ha scritto Mario Gerevini sul Corriere della Sera spiegando perché entro quel termine l'imprenditore indonesiano deve 'rientrare' dei soldi presi a prestito per la sua holding (una delle ipotesi, secondo noi la più credibile, è che quei soldi siano comunque di società da lui controllate, ma rimane il fatto che la catena di controllo non sia trasparente), data che che coincide con la fine del piano triennale più volte ricordato da Thohir stesso per l'Inter. Un piano che passava non soltanto da tagli ma anche da un aumento dei ricavi internazionali di marketing, per cui anche una qualificazione all'Europa League sarebbe stata meglio di niente. Al di là del fatto che il mondo non sembra pieno di persone che cercano la maglietta di Ranocchia o di Juan Jesus, stiamo notando che intorno a Thohir il vento mediatico è leggermente cambiato: si è passati dall'elogio acritico del grande manager, con qualche tifoso che insultava chi mettesse in dubbio questo dogma, allo scetticismo nei confronti di un imprenditore che in un oltre un anno e mezzo ha azzeccato soltanto una mossa, cioè il ritorno di Mancini. Che ha fatto meno punti Mazzarri, come del resto Benitez al Napoli (quindi Mazzarri al Barcellona?), ma è diventato l'unico punto di riferimento credibile per il futuro, dimenticando le cinque operazioni di riparazione (Podolski, Shaqiri, Santon, Brozovic, Felipe) che niente hanno riparato. Il vero punto è quello della ricapitalizzazione: a parità di soldi da mettere, perché Thohir continua a prestare soldi all'Inter (ad un tasso dell'8%, non proprio di favore) invece di mettere gli stessi soldi nel capitale o di prestarli a tasso zero, come fanno in tanti? Non possiamo pensare che abbia messo in piedi questa operazione internazionale per lucrare qualche milione di interessi, il problema è forse che ricapitalizzare non può. Significherebbe diluire il 29,5% di Moratti, nel caso l'ex presidente non volesse partecipare, oppure costringere Moratti a rimettere soldi, che è l'unica cosa che non voleva fare non contando (formalmente) più niente. Insomma, il nostro sospetto è sempre lo stesso. E il minacciato addio della Pirelli di Tronchetti lo conferma. Dopo tre anni di nulla l'Inter potrebbe essere ceduta a uno 'vero' o tornare al proprietario vecchio ridiventato (immaginiamo) liquidissimo, due scenari comunque interessanti. Quello peggiore sarebbe il rimanere intrappolata in un tirare a campare senza sbocchi. Twitter @StefanoOlivari

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