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La svolta di Galeano

La svolta di Galeano

Redazione

15.04.2015 ( Aggiornata il 15.04.2015 11:24 )

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L'importanza del calcio nell'immaginario collettivo ha fatto sì che subito dopo la sua morte Eduardo Galeano sia stato ricordato dalla maggior parte dei commentatori come l'autore di Splendori e miserie del gioco del calcio, che non è il suo il libro più più importante (è 'Le vene aperte dell'America Latina') ma che è senz'altro quello che quasi tutti abbiamo letto. Un po' l'effetto Pertini, oppositore del fascismo e presidente della Repubblica, ma ricordato dai più (dove ci inseriamo anche noi) per quella partita a scopa con Bearzot, Zoff e Causio di ritorno da Madrid. Però quel libro pubblicato nel 1995 (titolo originale El fútbol a sol y sombra) e arrivato da noi due anni più tardi è stato davvero una svolta per tutti quelli che hanno scritto di calcio anche senza ambizioni letterarie. La sua struttura, basata su piccole storie, aneddoti e associazioni mentali, è molto semplice (quanti giornalisti hanno pensato 'Questo avrei potuto farlo anche io'? Come per i gol di Gerd Müller o Inzaghi...) ed il successo commerciale in mezzo mondo non è arrivato a caso. Di più: lo scrittore uruguaiano, grandissimo appassionato di calcio ma che di calcio ha scritto poco o niente se togliamo questo libro, se la prende proprio con chi ritiene questo sport soltanto uno strumento di controllo della masse, a maggior ragione in Sudamerica. La tesi di Galeano, più fra le righe che espressa, è che il calcio per la sua trasversalità possa invece essere uno strumento di riscatto per gli sfruttati, paradossalmente proprio per merito della sua ingiustizia intrinseca: un ragazzino piccolo e storto può con un colpo di genio o anche solo di fortuna ribaltare il pronostico contro il super-atleta dal fisico scolpito. Va da sé che nulla era più lontano dal suo sentire del concetto di calcio-spettacolo o di entertainment ed è per questo che Splendori e miserie del gioco del calcio è un libro più attuale che mai, nonostante possa essere considerato in parte un libro di storia, dal Mondiale del 1930 fino appunto agli anni Novanta, passando anche per tragedie (L'Argentina della giunta militare, da cui Galeano dovette scappare). Anti-intellettualistico, per certi versi anche anti-letterario (una forzatura gli accostamenti con Soriano), utilissimo nell'epoca in cui si vede tutto su ogni canale e si legge tutto su ogni sito, senza capire e nemmeno provarci. Twitter @StefanoOlivari

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