Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Il pianeta Abass ancora da esplorare (Guerin Basket)

Il pianeta Abass ancora da esplorare (Guerin Basket)

Redazione

09.12.2015 ( Aggiornata il 09.12.2015 20:27 )

  • Link copiato

Giro di boa in serie A che supera la prima metà del girone di andata. Classifica molto compatta nelle posizioni di vertice, con tutte le aventi diritto ai play off racchiuse in soli 2 punti e con Cremona (Cusin e Vitali su tutti) nuova rivelazione dopo Pistoia. La moderata velocità del gruppo di testa permette a Milano, ma ancor più a Sassari, non propriamente in forma, di rimanere agganciate al gruppo delle prime e di non manifestare una crisi che si evince dalla mancanza di continuità. In fondo alla classifica, sembra che l’ultima posizione sarà una questione a due tra Torino e Pesaro. Replay ma a singhiozzo. Il presidente Marino gongola sulla decisione di utilizzare l’instant replay non solo nei playoff (e neanche tutti), ma anche durante la regular season di basket. Non solo: nell’ultima giornata la tecnologia è diventata fondamentale per stabilire se il canestro di Pistoia (convalidato) e quello di Milano (annullato) tirati a fil di sirena, dovessero essere iscritti a referto o meno. Tutto bello, anzi bellissimo. Ma a ben guardare non c’è poi tutta questa modernità: il rugby – sport retorico forse, ma più in chi lo descrive che in chi lo pratica – utilizza l’instant replay da diversi anni (nelle partite della nazionale) e lo fa durante tutta la partita e non su richiesta degli allenatori, ma sul dubbio degli arbitri, che sospendono il gioco, fanno un segnale alla regia, accendono la radio e aspettano che l’arbitro in regia dica loro se la meta è valida o no, se un giocatore deve essere espulso o solo richiamato e via così. D’altro canto, grazie all’instant replay, in uno sport veloce come il basket, si possono valutare episodi molto dubbi come il tiro dopo la sirena, ma solo negli ultimi due minuti dell’ultimo periodo e degli eventuali supplementari. In sostanza Marino ha ragione ma a metà: si verifica la bontà di un canestro solo se questo è nella parte finale della partita, per gli altri no. Facciamo un esempio: una squadra segna 4 canestri da 3 (uno per periodo, può starci) dopo il limite (di pochissimo), gli arbitri convalidano e la squadra arriva agli ultimi secondi di partita sopra di 1. Gli avversari realizzano allo scadere. Instant replay. Canestro (giustamente) annullato, partita persa. È giusto? Nel rugby no, nel basket sì. Spulciando tra le multe. La Manital Torino paga 750 Euro per striscioni offensivi esposti durante la partita con Pistoia (offesi sì, ma a pagamento), mentre la Virtus Roma (Serie A 2 – Ovest) si prende una ammonizione per aver lasciato gli arbitri senza acqua calda dopo la partita. Ricorda molto i campionati di promozione e, specialmente per una squadra in cerca di rilancio, non è il massimo). Abass da record. Nell’ultima giornata spicca la vittoria in trasferta di Cantù contro Venezia, ma ancor di più spicca la prestazione di Awudu Abass che chiude la partita con 44 di valutazione, 34 punti (con 5/5 da due) 40 minuti in campo, 10 rimbalzi difensivi. Italiano a dispetto del nome, l’ala di Cantù ha 22 anni e un potenziale che in molti dicono sia assolutamente inesplorato. Buone notizie per coach Messina che potrebbe impiegarlo già nello spareggi olimpico, un po’ meno per il giocatore che in quel ruolo rischia di vedersi chiuso da Gentile e nella squadra di Club da Gerasimenko: il presidente con vizio di andare in campo e nello stesso ruolo.  Twitter: @luigi_ceccon

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi