Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

In alto Abass (Serie A di basket, quarta di andata)

In alto Abass (Serie A di basket, quarta di andata)

Redazione

27.10.2015 ( Aggiornata il 27.10.2015 16:22 )

  • Link copiato

Quarta giornata, nessun verdetto ma tante indicazioni sullo stato di salute delle squadre e a guardare da più lontano anche di un movimento che cerca un posto al sole ma che, ridimensionato dal turno di Eurolega, al momento, si deve accontentare di rimanere dove sta. Senza tiri impossibili ma con tanta continuità Trento vince in casa di Brindisi e si porta in scia della sorprendente Pistoia, a due punti di distacco. La squadra di coach Buscaglia chiude la partita nei primi due quarti, limitandosi poi ad amministrare negli ultimi due periodi. Un campionato difficile quello dei trentini, chiamati a far meglio o almeno a riconfermare la meravigliosa stagione dello scorso anno. Brindisi cede in casa perde una buona occasione per mettere fieno in cascina e stare avanti in classifica. Kadji non ripete la mostruosa prestazione che è valsa i due punti contro Sassari ma, Banks a parte, tutto il quintetto pare sotto tono. Forse un po’ di appagamento, forse poche energie, ma in casa Brindisi deve concedere meno. Respira Cantù ma solo nell’ultimo quarto di gioco, dopo essere sempre stata sotto gli avversari e aver visto lo spettro di trovarsi (sola) in fondo alla classifica a zero punti. Corbani ha puntato su Abass Abass (migliore per valutazione nella quarta giornata), Ross, ancora sotto tono rispetto alle prestazioni sfoderate lo scorso anno a Pesaro ma, sicuramente, con la capacità nelle mani di cambiare la partita e su Heslip, davvero impressionante per continuità. Torino paga la poca prolificità in attacco – in serie A, per fortuna, è difficile, ma non impossibile, vincere realizzando 70 punti – e la poca profondità delle rotazioni. Con soli 8 uomini a referto, di cui Fantoni per pochi minuti, l’ultimo periodo è fatale alla squadra di Bechi che al momento ha un contributo consistente dai soli Ivanov, Ebi (monumentale a rimbalzo) e Robinson. Solo la nettissima supremazia a rimbalzo ha permesso agli ospiti di non subire una lezione molto più pesante, ora servono punti. L’Orlandina è la protagonista di giornata e grazie a una partita senza timori referenziali, fa valere la legge del fattore campo e rimanda indietro a bocca asciutta una Grissin Bon poco attenta. Solo due italiani a referto: il più vecchio – Gianluca “Baso” Basile,– e il più giovane – Tommaso Laquintana – per un totale di 9 punti, il resto viene dalle mani della multinazionale agli ordini di Griccioli. Reggio Emilia perde i due punti e fa perdere le staffe al Direttore Sportivo Ale Frosini, che parla di partita non giocata. Sicuramente Polonara e Silinis (4 punti in due) potevano e dovevano fare di più così come Lavrinovic, ma considerando anche l’assenza di Kaukenas, probabilmente vanno riconosciuti dei meriti anche agli avversari che, di solito, in campo ci vanno per vincere. Primi. Da soli. Pistoia sorprende anche il suo coach, che parla di maturità inaspettata e si porta a casa – prima volta nella storia del club – partita e primato, ma in solitaria e a 8 punti – altra prima volta assoluta – dopo 4 partite. Solida la squadra di Esposito: vince il duello a rimbalzo e si rivela freddissima dalla linea della carità. Buona anche la profondità della panchina, con 9 giocatori a referto su cui svettano Blackshear, Kirk e Knwles. Di contro Avellino parte fortissimo e con una media impressionante al tiro chiude il primo quarto a 28 punti e di fatto si ferma lì. Raggiunta nel secondo quarto e superata nel terzo, la Scandone paga la colpa di aver incontrato nel momento meno opportuno Pistoia che, risultati alla mano, sembra davvero essere la squadra più in forma del momento Pesaro e Bologna mostrano un basket che ha bisogno di risultati che però si devono raggiungere con pochi, pochissimi mezzi. Solo 6 giocatori su 9 a referto per Pesaro e altrettanti, ma su 8 scesi in campo, per Bologna. Davvero poco se si pensa a una Serie A i cui vertici dovrebbero lambire (o meglio toccare) il basket europeo che conta mentre la base dovrebbe poggiare su una solida serie A2. Paolini vince la sfida, la prima di campionato e si porta nel gruppo a quota 2 raggiungendo, tra le altre, proprio Bologna. Una boccata di puro ossigeno che non deve illudere: la crisi al momento pare solo rimandata. Valli finalmente può schierare Ray, il fuoriclasse americano atteso come un Mosè che deve traghettare la sua squadra attraverso le agitate acque del campionato, ma che al momento, probabilmente per mancanza di allenamento, sembra in grado di distribuire al massimo qualche giubbetto salvagente. Buono l’acuto di Vitali chiamato, a 24 anni, a mostrare se essere cigno o anatroccolo in una situazione da spalle al muro. Idem per Fontecchio, il miglior giovane dello scorso anno. Su tutti pesa la situazione societaria, con vecchia e nuova dirigenza che paiono arrivate all’OK Corral a regolare i conti. Venezia vince in scioltezza e senza patemi (pubblico tranquillo, non arriva neanche la multa per lancio di “qualsiasi cosa” verso il campo) una gara dominata dall’inizio alla fine. Controllo dei rimbalzi e 51 punti concessi agli avversari, raccontano di una gara dominata in difesa, ma anche di una Vanoli troppo brutta per essere vera. Tra i padroni di casa spiccano l’ex trentino Owens, e il giovanissimo Tonut che non solo entra nelle rotazioni ma incide anche con 12 punti finali. Ancor priva del suo alla round Vitali, Cremona mette in mostra una pessima serata al tiro con percentuali imbarazzanti in tutte e tre le specialità. Poco mordente e nessun impatto con la partita si traducono in una resa senza condizioni che rigenera Venezia e che certamente costringe a riflettere coach Pancotto e, probabilmente, anche i vertici societari “Dovevamo vincere e lo abbiamo fatto”, Repesa dixit. Il sunto della partita è tutto qui. Caserta molto rimaneggiata mette in crisi Milano che si appella alle 3 partite giocate in pochi giorni e alla sconfitta contro l’Efes, che proprio bene non deve aver fatto all’Olimpia (incredibile la differenza tra i due roster, per qualità e profondità della panchina, misurata in Eurolega). Dell’Agnello accarezza il sogno di sconfiggere l’unica rivale storica rimasta in serie A (l’altra giace, triste e – quasi – solitaria in fondo alla classifica di A2 girone Ovest), ma alla fine deve rammaricarsi per aver lasciato la vittoria ai meneghini. Tra i padroni di casa brilla la prestazione di Cinciarini (Daniele) che, di fronte al fratello (Andrea) in maglia Olimpia ci tiene a far vedere chi comanda in casa. Bene anche Downs e Amoroso, mentre è ancora sottotono El-Amin. Per Milano bene Simon, il solito Gentile, e Lafayette. Riportato al nostro campionato, vale quel che si è visto in Eurolega: davvero troppa la differenza tra i roster delle due squadre, con Milano che può ruotare più uomini e non deve necessariamente mostrarsi al meglio per portare a casa il risultato. Varese ospita Sassari, fresca di un -29 punti rimediato in casa contro il CSKA di Mosca e con gli occhi ancora accecati dai lampi di gioco del duo Teodosic (10 assist di cui almeno un paio mai visti prima in Italia e applauditi dal pubblico di casa) e De Colo (una sola parola: immarcabile). La squadra di Moretti oppone ben poca resistenza e dopo i primi due quarti viene messa nell’angolo ad aspettare la sirena finale. Bene Ukic Stefano Coppa: “ci piace molto ma costa troppo, sarà difficile tenerlo” – e Brandon Davies (questo salvo sorprese, per fortuna, non andrà via a dicembre). Varese paga sicuramente gli infortuni del precampionato ma anche la gestione dei rimpiazzi, con Ukic destinato a lasciare la squadra alla fine di dicembre e Kitchen, che invece non ancora giocato perché se ne sta valutando la condizione fisica. A chiudere la brutta serata la prestazione di Cavaliero, Shepherd e Campani, che partiti in quintetto si spartiscono, equamente, la bellezza di 6 punti. Sassari si riprende dalla sconfitta di Eurolega e viva la stessa realtà di Milano: cenerentola in Europa e principessa in Italia, ma con meno soddisfazione. Da segnalare il ritorno a Varese di Eyenga e la gran partita di Logan che sembra aver trovato una buona continuità. Twitter @luigi_ceccon 4° Giornata Enel Brindisi - Dolomiti Energia Trentino 71-81 Acqua Vitasnella Cantù - Manital Torino     80-70 Betaland Capo d'Orlando - Grissin Bon Reggio Emilia 68-62 Giorgio Tesi Group Pistoia - Sidigas Avellino 76-70 Consultinvest Pesaro - Obiettivo Lavoro Bologna 68-63 Umana Reyer Venezia - Vanoli Cremona      73-51 Pasta Reggia Caserta - EA7 Emporio Armani Milano 70-80 Openjobmetis Varese - Banco di Sardegna Sassari 70-86  

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi