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La battaglia di Schumi

Redazione

30.12.2014 ( Aggiornata il 30.12.2014 08:46 )

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Una vera e propria battaglia per la vita. A distanza di un anno dal terribile incidente sugli sci dedichiamo questa puntata di SPUNTI DI SPORT a Michael Schumacher: proveremo a ricostruire in questa puntata quanto accaduto in quest'ultimo anno e al contempo faremo il punto della situazione attuale in base alle ultime info in nostro possesso. Domenica 29 Dicembre 2013. Michael scia assieme al figlio quattordicenne Mick e a un gruppo di amici sulla pista di Meribel, nell'alta Savoia francese. Non è la prima volta che Schumi scia su questa pista: il suo chalet, infatti, dista solo pochi minuti dalla pista. A differenze del solito, però, sul tracciato è presente molta meno neve, ed è proprio questa poca neve che spinge involontariamente Michael a commettere un errore mandando il pilota tedesco in una zona fuoripista. Alle 11:07 il dramma: mentre stava sciando in questa zona fuoripista Schumi impatta contro una roccia poco coperta di neve. Il corpo risulta essere sbalzato più in avanti e così Michael di testa va a sbattere molto violentemente contro un'altra roccia, situata circa tre metri e mezzo più in basso. Micheal, da quanto si apprende, indossa il casco ma sullo stesso è presente una telecamera. Qui fin da subito le versioni sono contradditorie: c'è chi afferma che il casco abbia resistito alla violenza dell'impatto, chi sostiene invece che il casco sia sia staccato o addirittura rotto per via della telecamera in seguito al violento impatto. I soccorsi sono tempestivi: non a caso il pilota tedesco viene soccorso intorno alle 11:15, circa 8 minuti dopo la caduta. Il pilota appare scosso, ma assolutamente vigile, cosciente. Per l'ospedale di Moutiers si tratta di trauma cranico, ma non è nulla di grave. Schumacher viene poi trasferito nel corso della giornata presso l'ospedale di Grenoble. Inizialmente non si comprende il motivo di questa decisione; si scoprirà poi che purtroppo già a Moutiers era stata rilevata la gravità delle ferite alla testa; da qui il trasferimento a Grenoble, dove scopriremo poi in realtà Schumi arriverà con una gravissima emorragia cerebrale. Dall'esterno però inizialmente poco o nulla filtra in merito alle reali condizioni di salute del sette volte Campione del mondo. Anzi, si parla di un semplicissimo incidente di sci e basta. Che la situazione fosse in realtà molto più grave di quanto inizialmente sembrasse cominciamo a scoprirlo nel tardo pomeriggio quando all'ex pilota francese Olivier Panis, venuto a visitare Schumi, viene impedito di incontrare il pilota tedesco. Cosa sta succedendo? A questa mancata visita cominciano a filtrare le prime indiscrezioni stampa da parte di Radio Montecarlo, la quale riferisce sia del peggioramento delle condizioni di Schumi sia dell'emorragia cerebrale. Solo alle 22, quasi 11 ore dopo la caduta, è un comunicato stampa dell'Ospedale di Grenoble a fare definitivamente chiarezza. "Il signor Schumacher è arrivato a Grenoble alle 12.40, in seguito a un incidente sugli sci avvenuto in tarda mattinata a Meribel. Presentava un grave trauma cranico ed è arrivato in ospedale in coma. Si è reso necessario un immediato intervento neurochirurgico e la situazione resta critica". A questo intervento ne seguirà uno il giorno successivo per scongiurare la morte. Nelle settimane successive, si parla di una infezione polmonare che il sette volte campione del mondo supera. Schumi è ancora in coma. I medici progressivamente cominciano a ridurre i farmaci per sbloccare il coma. In occasione del GP del Bahrain l'ex compagno di squadra ed ex pilota del Cavallino, Felipe Massa, da la notizia di uno Schumi che progressivamente avrebbe riaperto gli occhi uscendo dal coma e che con gli stessi sarebbe in grado di seguire i movimenti senza però parlare. Nel mese di giugno Schumi viene trasferito nel centro universitario di Vaud a Losanna, a pochi chilometri da casa. Da rilevare purtroppo nel percorso da Grenoble a Losanna il furto da parte di uno dei componenti della Rega, la guardia svizzera che ha il compito di trasportare il pilota, tramite di una serie di cartelle cliniche di Schumi. Il colpevole, il quale voleva vendere la copia delle cartelle cliniche ai principali media europei viene arrestato e portato in carcere, dove si impiccherà nel corso della prima notte. Nel frattempo Schumi nel mese di settembre viene nuovamente trasferito dal centro di Vaud e questa volta viene portato a casa dove la moglie Corinna ha allestito una apposita area ospedaliera al fine di garantire al marito una assistenza simil ospedaliera tra le proprie cose. La domanda che però ora in tanti si staranno facendo è: come sta ora Michael? Un amico di Schumi, il pilota francese, Philippe Streiff (paraplegico dal 1989 a causa di un incidente di gara), intervistato da Le Figaro, nel ribadire che la sua fonte fosse il Prof. Saillant, ha dichiarato due giorni fa quanto segue "Non ha ancora ritrovato l'uso della parola e comunica con gli occhi. Comincia comunque a riconoscere i suoi cari, sua moglie e i figli, ma ha grossi problemi di memoria. In un ospedale, in una stanza in cui lo assistevano degli infermieri che lo conoscevano solo di fama, per lui era difficile ritrovare i ricordi. E' anche per questo che è stato portato a casa, perché è probabile che in un ambiente familiare possa ritrovare la memoria molto più velocemente. Michael ha iniziato a lavorare sulle capacità motorie. A lungo termine potrebbe essere in grado di sperare in una passeggiata con le stampelle perché il suo midollo spinale non è stato danneggiato. Ma non possiamo dire nulla, né fare piani". Streiff dice di essere in contatto con la moglie di Schumi, Corinna, e con il professor Saillant. Dichiarazioni smentite dallo stesso Saillant nelle ore successive. Sappiamo purtroppo molto bene quale sia la difficile situazione di Michael, e al contempo che la sua battaglia sarà dura e anche molto lunga (c'è chi sostiene che per una definitiva guarigione possano essere necessari anche 3 anni). L'augurio forte e sincero è che Schumi possa vincere anche questo delicatissimo GP e superare questo brutto momento consapevoli al contempo che il cammino ancora da fare è tanto. Cari Guerinetti, questa è l'ultima puntata del 2014 di SPUNTI DI SPORT. Nel ringraziare tutti voi per l'affetto con cui seguite questo spazio, desidero porgervi veramente con tutto il cuore i più cari e sinceri auguri di BUON ANNO, con l'auspicio che il 2015 possa essere per tutti un anno pieno di gioie e di tante, tante soddisfazioni. Rüdiger Franz Gaetano Herberhold.

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