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Tutte le discoteche portano a Roma

Redazione

27.11.2014 ( Aggiornata il 27.11.2014 12:23 )

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Molti tifosi romanisti, più qualche antipatizzante della squadra giallorossa, ci hanno segnalato e inviato le foto del sito russo che ha immortalato alcuni giocatori della Roma davanti all'Egoist Gold di Mosca, poche ore dopo lo sfortunato (si dice sempre così, ma un gol al 93' vale uno come qualsiasi altro gol) pareggio con il CSKA Mosca che ha rimesso in discussione la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. Non le pubblicheremo e nemmeno daremo il link, così come abbiamo fatto in situazioni analoghe per club con tifoserie più numerose e quindi con un più alto numero (è statistica) di ignoranti in circolazione. Ma il polverone mediatico. radiofonico ma non solo, che hanno generato queste foto è invece degno di una riflessione. La prima: i giocatori (Borriello, Liajic, Pjanic, De Rossi e altri) paparazzati all'entrata dello strip club russo erano in un luogo pubblico e hanno poco da arrabbiarsi o invocare la privacy. Sono personaggi pubblici, ma anche se facessero i fruttivendoli chiunque li potrebbe fotografare in un luogo pubblico (da notare che le foto 'dentro' il locale sono scomparse). La seconda: la partita era finita da diverse ore, come è noto nemmeno i giocatori casa e chiesa riescono per l'adrenalina a prendere sonno prima delle tre del mattino. La Playstation è un miglior modo di passare la notte? La terza: i calciatori non sono militari, anche se spesso vengono trattati come tali e accettano limitazioni alla libertà personale che nessuna altra categoria di professionisti o dipendenti accetta. Avete mai visto un gruppo di ingegneri in ritiro obbligatorio o un panettiere al quale sia vietato rilasciare interviste? La quarta: a Roma ma anche in città italiane molto più piccole esistono club e locali dove si verificano situazioni più estreme di qualche rublo infilato negli slip di una ballerina, molti sono anche frequentati da calciatori. Il tono peccaminoso dato a tutta la vicenda fa quindi ridere e piangere al tempo stesso. La quinta: è curioso come i giornalisti italiani (dei quali facciamo parte) siano bravissimi a riprendere le notizie dall'estero, magari criticando anche i colleghi che si sono sbattuti per trovarle, come la reporter di quel sito russo. Da noi guerrieri tutti casa e barbecue (che poi alle sei del mattino fanno a botte fuori da localacci), integerrimi padri di famiglia (che poi la famiglia la lasciano dalla sera alla mattina, ma solo dopo minacce dell'amante di rendere pubblica la storia), campioni impegnati nel sociale e nella beneficenza (con fotografo già pronto). Sesta ed ultima, la più importante: se Strootman e Da Sanctis non avessero sbagliato, tutto sarebbe passato sotto silenzio, con il mitico 'riposo del guerriero' da rispettare e nascondere con solidarietà maschile-machista. Conclusione? Siamo rimasti l'Italietta che sbirciava Coppi e la Dama Bianca, con gli stessi riflessi condizionati. Poi se domenica Borriello segna siamo subito pronti a offrirgli moglie e figlia. Twitter @StefanoOlivari

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