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Il Milan dopo Berlusconi

Redazione

04.04.2014 ( Aggiornata il 04.04.2014 12:12 )

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Da qualche anno il Milan sta cercando il mitico socio di minoranza, cioè una persona o un'azienda disposte a investire centinaia di milioni per avere il privilegio di contare zero. È un po' il sogno di tutti, comandare con i soldi degli altri (Stefano Ricucci aveva espresso il concetto in maniera più incisiva), ma Barbara Berlusconi ha almeno avuto il coraggio di dirlo chiaramente. Un terzo del Milan vale 250 milioni di euro, come è stato lasciato 'filtrare'? Crederemmo di più a uno che mettesse 750 milioni per tutto il club che a un'entità, evidentemente cretina, che ne mettesse 250 per un terzo, ma quello che ci sembra importante sottolineare al momento è che per la prima volta dopo 28 anni si ipotizza apertamente l'esistenza di un Milan senza Berlusconi o con un Berlusconi ridotto (non ai livelli morattiani nell'Inter, ma comunque ridotto). Forse non tutti sanno che fu lo stesso Berlusconi, dopo la vittoria nel Mondiale per club 2007, a ipotizzare per primo, sia pure in privato, un suo disimpegno all'inizio parziale e poi totale dal club: un po' perché più di così (5 Champions League, più tutto il resto) era impossibile vincere e molto perché già all'epoca le questioni dinastiche consigliavano di 'finanziarizzare' parte dell'impero (i soldi sono più facili da dividere delle aziende). E i successori erano stati identificati nei Ligresti, all'epoca ancora in auge e non alle prese con processi e latitanze. Di recente erano stati lanciati messaggi, tramite conoscenti del Guerino, al milanista doc Giorgio Squinzi, ma l'età (72 anni), gli impegni nella Mapei e in Confindustria e la tendenza accentratrice, che ben conoscono nel ciclismo e anche nel Sassuolo, gli hanno alla fine sconsigliato un'avventura che avrebbe la cilindrata per sostenere. Non alla valutazione data al Milan dai Berlusconi e da Forbes, praticamente uguale, ma a circa la metà. Che già significherebbe tirare fuori il quadruplo dei soldi 'veri' spesi da Thohir per l'Inter. Conclusione? Berlusconi ha 78 anni e non ha più voglia di mettere un euro nel Milan. E sa benissimo che nei prossimi anni, senza essere nemmeno in Champions League, il valore del club non potrà che diminuire. Sorprese a brevissima scadenza, quindi. Altro che il nuovo stadio per aumentare il rumore. E questo Galliani improvvisamente pacificato con Barbara Berlusconi e con il mondo, felice per i successi dell'Armani nel basket, sembra quasi stia aspettando qualcosa o qualcuno.

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