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L’assicurazione di Seedorf

Redazione

10.03.2014 ( Aggiornata il 10.03.2014 10:03 )

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La partita del Vicente Calderon contro l'Atletico Madrid sarebbe stata per Allegri un'ultimissima spiaggia, mentre Clarence Seedorf non rischia ovviamente alcunché. 5 sconfitte nelle prime 10 partite da allenatore del Milan (ma anche da allenatore in generale) non sono un grande inizio, soprattutto se si pensa all'organizzazione difensiva approssimativa e ad alcune scelte da fenomeno a partita in corso. Al di là del fatto che l'impresa sarebbe teoricamente possibile, anche se non probabile come le televisioni che devono 'vendere' la partita affermano da tre settimane (avere 3 punti meno del Real Madrid nella Liga sembra leggermente diverso che averne 37 meno della Juventus in serie A), Seedorf avrà almeno un altro anno per dimostrare il suo valore anche a bordo campo. Non solo perché si tratta al 100% di una scelta di Berlusconi, presa 15 mesi fa e resa concreta solo da poco, che mai verrebbe sconfessata in tempi così brevi. C'è di più. Secondo fonti non lontane dai Berlusconi il Milan starebbe per avvicinarsi ad un cambiamento societario ben più importante di un ottavo di Champions League, prosecuzione di quello che ha portato alla attuale grottesca situazione dei due amministratori delegati (Galliani e Barbara Berlusconi) per due aree, tecnica e commerciale, che che potrebbero essere divise in un'azienda che fabbrica bulloni ma non in un club calcistico. Insomma, un assetto chiaramente provvisorio che ha avvelenato a Galliani il quasi raggiungimento del pareggio di bilancio. A giugno è molto probabile che le strade di Galliani e del Milan si separino definitivamente, dopo 28 anni pieni di successi irripetibili, perché irripetibile è il contesto dell'Italia anni Ottanta che ha generato Berlusconi. Una liquidazione di giada e un ruolo di prestigio, non necessariamente calcistico (anche se la casella di Beretta in Lega andrebbe occupata da un dirigente a tempo pieno), non gli verrano negati. Per questo nessuno avrebbe in questo momento l'autorità non diciamo per esonerare Seedorf, ma nemmeno per 'consigliarlo' come nella storia recente del Milan è avvenuto anche con gente tipo Sacchi, Capello e Ancelotti.

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