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Prandelli o chiunque per Euro 2016

Redazione

24.02.2014 ( Aggiornata il 24.02.2014 10:01 )

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Nel disinteresse generale si sono svolti a Nizza i sorteggi per i gironi di qualificazione all'Europeo 2016, il secondo della storia a disputarsi in Francia (nel 1984 vinse la Francia trascinata dal miglior Platini di sempre, che in quella stagione vinse anche scudetto e Coppa dell Coppe con la Juventus, oltre al Pallone d'Oro) e purtroppo il primo a 24 squadre. Diciamo purtroppo perché qualificare 23 squadre (i padroni di casa sono presenti di diritto, anche se pro forma sono stati inseriti nel gruppo di Portogallo e Serbia, dove disputeranno solo amichevoli) su 53 nazionali, di cui di fatto almeno una ventina senza alcuna speranza di passare il turno, significa tenere in piedi per un anno e mezzo un carrozzone che serve solo all'UEFA per la vendita centralizzata dei diritti tivù, in teoria facilitata dal fatto che le partite verranno spalmate dal giovedì al martedì sera. Mentre già fremiamo per Georgia-Gibilterra, bisogna ricordare che in ognuno dei 9 gironi passano tutte le prime, tutte le seconde e la migliore delle terze, mentre le rimanenti 8 terze andranno a un playoff che ne manderà 4 in Francia. Nemmeno Prandelli, pur rispettando tutti, ha avuto il coraggio di dire che il gruppo H è impossibile: per arrivare quarti in un girone con Croazia, Norvegia, Bulgaria, Azerbaigian e Malta bisognerà davvero impegnarsi. Da qui si capisce perché la Figc non metta fretta a Prandelli per il rinnovo del contratto, accettando il rischio di andare al Mondiale con un commissario tecnico in scadenza. Fretta che non sembra avere nemmeno Preandelli, anche se la riconversione tecnica in allenatore di club e soprattutto quella psicologica in 'uomo di parte' (è stato il principale motivo per cui Lippi non è tornato alla Juventus da campione del mondo) è sempre complicata. Allegri, Zaccheroni, Mancini, Ranieri, solo per citare alla rinfusa nomi che si sentono circolare in FIGC: anche gente molto meno preparata di loro porterebbe gli azzurri in Francia, con buone prospettive (le solite) di fare bene nella fase finale. Non si può invece dire che Prandelli abbia una fila di grandi club ad aspettarlo, mentre è invece vero che grandi offerte a livello finanziario non mancano, dalla Premier League a qualche stato canaglia con i soldi. Conclusione? A Prandelli converrebbe firmare di nuovo con gli azzurri prima del Mondiale.

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