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Redazione

04.02.2014 ( Aggiornata il 04.02.2014 11:34 )

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Fino a qualche giorno fa nessun tifoso del Cagliari sospettava che Massimo Cellino avesse 60 milioni di euro da buttare, pronti-via, nella fornace del calcio. E invece adesso l'apposita commissione della Football League, dopo averlo sottoposto al cosiddetto 'Fit and proper person test', ha dato il via libera per l'acquisto del 75% del Leeds da parte dell'uomo che da 22 anni controlla il Cagliari. Un via libera necessario per chiunque acquisti più del 10% delle quote di un club inglese, al di là del fatto che il semi-decaduto (in Championship) Leeds sia uno dei più gloriosi. Giornalisti e tifosi italiani mitizzano di default gli stranieri, ma sarebbe interessante sapere quale severo esame etico abbia superato Cellino, che a più riprese ha avuto problemi (e condanne) dalla giustizia italiana, quasi tutti per vicende extracalcistiche (vicenda Is Arenas a parte). Forse a suo favore avrà giocato anche il fatto di ingaggiare anziane rockstar inglesi per concerti semi-privati. Non poveracci, ma gente come Roger Glover, bassista dei Deep Purple. Se la memoria non ci inganna, qualche anno fa Cellino (il suo vero hobby non è l'esonero degli allenatori, ma la chitarra) si è esibito anche con Brian May, l'anima dei Queen insieme al compianto Freddie Mercury. Al di là degli scherzi e dei dubbi è evidente che non solo Cellino ma qualunque uomo d'affari è convinto che ci siano maggiori potenzialità nel secondo campionato inglese che nella serie A italiana. Al punto che nel sottobosco degli addetti ai lavori il Cagliari viene dato come società acquistabile almeno da un anno. Gli arabi della Gulf Finance House escono quindi di scena e Cellino, stando a chi lo conosce bene, medita non tanto di vincere chissà che cosa quanto di dimostrare che in un paese in cui gli imprenditori sono tutelati è possibile fare soldi con il calcio. Allo stato attuale il Leeds non è proprietario nemmeno del suo Elland Road, ma la tifoseria è ancora numericamente quella dei tempi d'oro di Don Revie (quelli del 'Maledetto United' del famoso film) e di quelli più recenti di Howard Wilkinson (titolo 1991-92, l'ultimo prima dell'era Premier League, con in campo Lee Chapman e Cantona). Allo stadio le presenze sono diminuite per la semplice ragione che l'Elland Road dei giorni nostri ha una capienza che è il 60% di quella dei tempi di Revie. Gente che non si esalta per gli schemi di McDermott, ma che lo ha difeso semplicemente perché non capisce l'utilità di sostituirlo con Gianluca Festa, non proprio Guardiola o Mourinho. I tifosi del Cagliari possono però stare tranquilli, perché Cellino questi 60 milioni non li ha trovati nella cassaforte di casa, ma in gran parte li tirerà fuori dal Cagliari stesso. E' realistico pensare che il club possa venire via con una cinquantina di milioni: somma quasi da 'cordata' locale. Anche se ci dicono che gli ambienti bene informati della città non si facciano mancare il fantamercato: russi, arabi, addirittura i Moratti in forma indiretta (in questo caso sarebbe un film già visto ai tempi dei grandi, ma non gratuiti, rifiuti di Gigi Riva). Certo è che chi ha idee e voglia di fare, comunque la si pensi sul personaggio Cellino, deve lasciare l'Italia.

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