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Redazione

27.01.2014 ( Aggiornata il 27.01.2014 11:18 )

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Walter Mazzarri non sarebbe mai andato all'Inter, anche se forse avrebbe lasciato in ogni caso il Napoli per esaurimento (nervoso) del rapporto con De Laurentiis, se Moratti gli avesse prospettato una transizione societaria come quella che sta avvenendo ormai da mesi e che promette di durarne molti altri distruggendo quello che di buono è stato finora fatto (un quinto posto in classifica che è quasi esagerato, vista la mediocrità della rosa) e ipotecando in negativo il futuro. 'Se me lo dicevi prima…', cantava Jannacci. E La stessa canzone avrebbe voglia di cantare Mazzarri, con il quale non ci sarà di sicuro uno sbracamento finale alla Stramaccioni, ma che potrebbe a fine stagione decidere lui stesso di stare fermo un giro (il contratto è fino al 2015, comunque) se da Thohir in giù non arriveranno segnali di un certo tipo. Non fumosi progetti a lunghissimo periodo o quella che una volta si definiva 'politica dei giovani' (anche contro il Catania l'unico titolare sotto i 25 anni è stato Juan Jesus), ma giocatori buoni per fare risultato subito. Pur al capolinea come Vucinic, non a caso graditissimo a Mazzarri che nella sua carriera, con opportunità iniziali non proprio alla Seedorf, è sempre stato considerato e si è sempre considerato un allenatore con un orizzonte temporale di una stagione (anche quando è durato di più, come alla Reggina, alla Sampdoria e al Napoli). Uno che trae il massimo dalla rosa a sua disposizione (lo sta facendo anche in questa stagione), ma che non sa vendersi come allenatore 'da progetto'. Spesso è solo questione di giacca o stampa giusta, ma la realtà è questa. Visto che Thohir non si trasformerà in pochi mesi non diciamo nello sceicco scemo ma nemmeno nel Moratti di una volta, non scommetteremmo sulla volontà di Mazzarri di rimanere all'Inter. Secondo chi lo conosce bene lo sfogo contro il pubblico che non fa il tifo, un pubblico che fino a qualche settimana fa lo aveva ben distinto dalla scarsezza di dirigenti e giocatori, rappresenta lo scoramento di chi si è sentito tradito. Ma non certo dal pubblico.

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