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Redazione

03.01.2014 ( Aggiornata il 03.01.2014 11:21 )

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Ma non si era già ritirato? Questa la domanda tipo che sorge spontanea, alla Lubrano dei tempi che furono, leggendo l'elenco, stilato dalla Fifa attraverso il suo sito Fifa.com, dei calciatori famosi che negli ultimi 12 mesi hanno annunciato l'addio al campo. Loro li hanno divisi per ruolo, noi lo facciamo per valore. Categoria bravi professionisti: Rame (41 anni al momento del ritiro), Mahdavikia (36), Phil Neville (36), Ujfalusi (35), Albelda (36), Dyer (34), Giuly (37), Kanoute (36). Categoria ottimi giocatori: Carragher (35), Gattuso (35), Metzelder (32),Scholes (39), Van Bommel (36), Deco (36), Hitzlsperger (31), Petrov (34), Stankovic (35), Saha (34). Categoria fuoriclasse: Nesta (37), Beckham (38), Owen (34). E allora? Prima di tutto colpiscono i nomi del calcio inglese: alcuni hanno segnato un'epoca, tutti hanno ritenuto di essere fuori dal mirino di Hodgson. Diversamente non si sarebbero ritirati nell'anno premondiale, pur avendo ancora qualcosa da dare (soprattutto Beckham, ancora delusissimo per l'assurda esclusione dai Giochi di Londra). In secondo luogo colpisce il fatto che, nonostante i tanti discorsi sulle carriere che si allungano, quasi tutti questi calciatori fossero lontani dalla miglior condizione già da quando avevano 30 anni. I calciatori medi di oggi non giocano più dei colleghi degli anni Ottanta, mentre la situazione è ben diversa per chi ha una dimensione internazionale. L'usura del 26enne Messi non è paragonabile a quella del 26enne Maradona, tanto per proporre un paragone scontato. Interessantissima è la statistica del sindacato mondiale dei calciatori (PFA), che indica in 35 anni l'età media del ritiro dall'agonismo e in 8 anni la durata della carriera media di un professionista. Siccome non si inizia a giocare a 27 anni è evidente che esistono estremi di calciatori che giocano 15 anni ricevendo un ingaggio ed altri che dopo poche presenze scompaiono pur senza ritirarsi. Non esistono però statistiche accurate riguardanti il calcio come quelle che ad esempio ci sono nella NFL (l'età media del ritiro, nella lega di riferimento del football americano, è di 28 anni..), dove l'attenzione agli aspetti medici e infortunistici è ultimamente molto cresciuta. Soprattutto non ne esistono per il post-calcio… Certo, dopo una vita impiegati ci si ammala di SLA, in media, meno che dopo una vita di calcio, ma oltre non si va. Fra l'altro ci sono calciatori che di fatto hanno trascorso due terzi della loro carriera da infortunati: dall'elenco prima citato è facile estrarre Owen e ricordare che da quando ha 20 anni ha giocato quando capitava e che a 27, dopo l'infortunio al Mondiale tedesco, è di fatto finito. E le ultime stagioni di Alessandro Nesta, che in carriera ha avuto meno infortuni di Owen (ma alcuni gravissimi), con il senno di poi il difensore della Nazionale, della Lazio e del Milan se le sarebbe volentieri evitate. Come diceva Gianni Brera, anche sul Guerin Sportivo: lo sport non fa diventare giovani e forti, ma solo chi è giovane e forte può fare sport. Molto giovane e molto forte, si può aggiungere nel 2014.

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