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La nascita del commissioner Beretta

Redazione

04.06.2013 ( Aggiornata il 04.06.2013 12:25 )

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La Lega di A presieduta da Maurizio Beretta non brilla certo per strategie e polso, come prova anche la recente battaglia fra Juventus e Lazio per (non) disputare la Supercoppa in Cina come previsto dal contratto liberamente firmato dalla Lega stessa che prevedeva l'unica eccezione in caso di preliminari di coppa (che né Juve né Lazio devono disputare). Troppo facile criticare il vellutato Beretta, davvero improponibile e proprio per questo rieletto nonostante il doppio incarico con Unicredit, meno facile capire come sia arrivato fin lì pur essendo digiuno di calcio. Lo ha spiegato con sottile ironia Luigi Bisignani, protagonista del libro del momento: 'L'uomo che sussurra ai potenti', in pratica una sua lunga e interessante intervista fatta da Paolo Madron. Bisignani, personaggio che davvero conosce ogni segreto del potere italiano (famoso come andreottiano, in realtà ha contatti con ogni realtà che conti), ha raccontato dell'incontro con un Beretta avvilito, dopo che Emma Marcegaglia lo aveva cacciato dalla Confindustria dove ricopriva il ruolo di direttore generale. Beretta non aveva in mente il calcio, ma solo la ricerca di un lavoro (o di una poltrona). E in quel momento Bisignani pensò alla Lega Calcio, commissariata da Abete dopo il Matarrese bis (sembrano mille anni fa, era invece il 2009). "Cominciai a parlarne ad alcuni amici che bazzicano nel mondo dello sport - racconta Bisignani -, da Claudio Lotito a Flavio Briatore". Il bello è che Beretta non era per niente convinto dell'operazione, al punto che voleva ritirarsi dalla corsa prima ancora che iniziasse. Bisignani lo convinse a tenere duro, consapevole della volontà forte di Berlusconi in una certa direzione. Ed eccolo ancora qui, inchiodato a questa presidenza senza vocazione da 14 voti su 20 (fra i 6 contrari Juventus, Roma e Inter, che comunque non ci sembra abbiano fatto le barricate), a garantire lo status quo televisivo e politico. Questo è il modo in cui si distribuiscono le cariche in Italia, non solo nel calcio italiano che del paese è solo una perfetta parodia-metafora. Mai sentito Beretta parlare di calcio. Probabilmente, da persona intelligente quale è, se la ride quando legge che qualche giornalista troppo zelante lo definisce 'il commissioner della serie A'.

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