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Il ruolo della Fiorentina nel wrestling

Redazione

20.05.2013 ( Aggiornata il 20.05.2013 09:20 )

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Il Milan si è qualificato per il playoff di Champions League ai danni della Fiorentina e questo scenario non era esattamente imprevedibile, al di là delle motivazioni di Siena e Pescara e del loro valore tecnico comunque inferiore alla terza e alla quarta della serie A. Il finale era noto, come provato dalle quote risibili dei bookmaker, mentre la sceneggiatura è stata più fantasiosa del solito, con la situazione in bilico fino a all'ultimo secondo. A questo punto bisogna evitare allusioni: se i dirigenti viola (Pradé) parlano di risultato già scritto, un alieno o anche solo un inglese potrebbe farsi la seguente domanda: come è possibile che lo accettino? Perché un rigore come quello di Felipe su Balotelli al 37' del secondo tempo si può dare o non dare (soprattutto non dare), ma se chi in qualche modo lo subisce (la Fiorentina, non certo il Siena che però la sua partita l'ha fatta mentre il Pescara ha aperto il passaggio a livello) pensa che da settimane (6 rigori di Balotelli in 13 presenze) tutto fosse già scritto significa che la serie A attuale è uguale a quella pre-Calciopoli. Senza il capro espiatorio, per quanto colpevole, Moggi, ma con le stesse logiche di potere di prima. Il mondo Fiat, per quanto la Fiat quasi non esista più. Il mondo berlusconiano, visto che il carrozzone è tenuto in piedi dalle tivù. Il mondo dei pochi che mettono (o hanno messo) denaro vero nel sistema e che a rotazione devono avere un contentino o addirittura uno scudetto omaggio. E' capitato ai Cragnotti, ai Sensi, ai Moratti, capiterà anche a Della Valle che non a caso ha da anni compreso il funzionamento del sistema ed ha ieri abbassato i toni. Indennizzi inferiori ai danni subiti, ma se le vittime accettano le regole dei carnefici, eleggendo gli stessi dirigenti, è giusto che continuino a fare le vittime. Questo non è in contraddizione con i valori tecnici, con il mitico 'campo', perché di solito un campionato di 38 giornate è vinto da chi è più forte (quest'anno è uno di quei casi), con il secondo che arriva secondo e così via. Ma la sensazione di assistere a qualcosa di finto come il wrestling, solo molto meno divertente, rimane. Chi conosce questo sport, parliamo del wrestling, paragona la Fiorentina a quei lottatori che in gergo vengono definiti 'upper carder'. Cioé personaggi noti al pubblico e di buon valore, ai quali ogni tanto si lascia vincere qualche titolo minore (l'equivalente di una Coppa Italia o di un piazzamento da Europa League) e che sono fondamentali per dare credibilità ai big che secondo la sceneggiatura, parliamo sempre del wrestling, devono vincere i tornei veri.

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