Edinson Cavani sta vivendo un periodo calcisticamente difficile, anche se non drammatico: dopo i due gol all'Atalanta la sua posizione in vetta alla classifica cannonieri si è consolidata a quota 20 ed il suo Napoli fino a prova contraria è ancora secondo e quindi direttamente qualificato per la prossima Champions League. Di drammatico c'è stato lo scarso rispetto per la sua vita privata, dal momento che gli è stato negli ultimi giorni riservato lo stesso trattamento mediatico di solito riservato ai campioni che giocano all'estero (Cristiano Ronaldo, Rooney, Balotelli finché era al City mentre adesso, senza ironia, si scrive della sua 'conversione' a bravo ragazzo), con particolari che nemmeno la più becera rivista di gossip avrebbe tirato fuori. Non entriamo quindi nel merito della vicenda, diciamo solo che se avesse almeno un fondo di verità potrebbe avere turbato gli ultimi mesi da calciatore del Napoli di Cavani. E a maggior ragione se fosse stata inventata a tavolino. Già, perché i famosi 63 milioni di euro qualcuno è (quasi) disposto a tirarli fuori e De Laurentiis lo sa benissimo. Per questo da una parte vediamo una sorta di accanimento contro il Napoli, mentre a parità di storia in altri club tutto questo sarebbe passato sotto silenzio (l'esempio di Balotelli spiega tutto) e dall'altro un preparare il terreno all'addio secondo schemi consolidati da decenni ad ogni latitudine. Difficile far passare Cavani come il traditore della situazione, non si può dire che si sia risparmiato da quando veste la maglia del Napoli. E allora ecco la variante: Cavani che va al Real Madrid con la giustificazione 'ambientale'. Meglio per tutti, quindi, i tifosi capiranno. De Laurentiis, il miglior presidente italiano di un grande club (il Napoli è l'unico in attivo), pensa forse di essere Pozzo. Ma Napoli non è Udine e quando ha la possibilità di vincere vorrebbe almeno provarci,