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Redazione

25.02.2013 ( Aggiornata il 25.02.2013 09:31 )

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Di Mario Balotelli, quando sarà a fine carriera, si parlerà come di uno che ha raggiunto il livello di Ronaldo e Ibrahimovic. Forse. E' invece sicuro che non sia riuscito ad emulare i due fuoriclasse in occasione del primo derby da milanista contro la propria ex squadra: merito di uno strepitoso Handanovic, più che demerito suo, che ci avrebbe tenuto moltissimo. Stando a chi lo conosce bene Balotelli non ce l'ha tanto con i tifosi dell'Inter, perché per un ex che non le manda a dire fa parte del gioco essere contestato, quanto con i resti della squadra del Triplete che a suo tempo crearono le condizioni perché nell'estate 2010 venisse ceduto al Manchester City con modalità che sembrarono folli anche con il senno del prima. Gli Zanetti, i Cambiasso, gli Stankovic, che come tanti altri compagni (e lo stesso Mourinho, che però quando ce n'era la necessità sapeva girare lo sguardo dall'altra parte) mal digerivano i suoi atteggiamenti divistici sfociati alla fine nel famoso quarto d'ora da blaugrana mascherato contro il Barcellona. Poi la coppia Moratti-Branca ci mise del suo, iniziando proprio con Balotelli uno smantellamento che a questo punto sembra essere terminato (essendo finiti, con Sneijder, i giocatori di qualità da svendere). Ma non volevamo ripercorrere per la millesima volta la storia di un campione a cui improvvisamente tutti i media (oltre che il commissario tecnico p.r. Prandelli) hanno improvvisamente smesso di dare lezioni di vita, bensì sottolineare l'assurdità della norma che permette al responsabile della pubblica sicurezza dello stadio di interrompere la partita non per problemi di pubblica sicurezza ma per cori razzisti o comunque ispirati al razzismo. Al di là dei 'buuu' ripetuti, che pensiamo si siano sentiti anche dalla televisione (la loro gravità è un altro discorso, non si capisce perché invece fossero giustificati per Materazzi e Gattuso), la presenza di banane giganti di plastica (ne abbiamo contate almeno una cinquantina, fra secondo e primo anello) non può non essere stata notata dal questore o da chi per lui. Queste cinquanta banane sono poi state dimenticate in quasi tutte le cronache, perché le tifoserie numerose non possono essere criticate più di tanto (come se un demente che agita una banana di plastica fosse un lettore abituale di giornali: sarà già tanto se riesce a leggere le offerte tre per due del supermercato). In altre parole, questo Inter-Milan si sarebbe potuto secondo noi sospendere (dando quindi il tre a zero a tavolino al Milan) rimanendo nelle regole, ma per fortuna (per il solito, banale ma non infondato, motivo: cinquanta persone contano meno di ottantamila) così non è avvenuto e alla fine anche Balotelli avrà pensato che gli sarebbe potuta andare meglio ma in fondo anche peggio. Fra l'altro lui detesta essere tirato in mezzo a questi pipponi retorici sul razzismo e l'antirazzismo, sul tema si è già espresso in tempi non sospetti ("Ognuno è quello che è. Io sono italiano perché sono italiano. Allo stesso modo un cinese è cinese"). Rimane il discorso di fondo: l'insulto e il 'buuu' a un calciatore bianco sono ugualmente inaccettabili, tanto più quando vengono fatti non faccia a faccia ma protetti da sbarre e da poliziotti ugualmente insultati.

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