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Redazione

01.02.2013 ( Aggiornata il 01.02.2013 10:20 )

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Mario Balotelli potrebbe essere davvero il nuovo Edgar Davids, nel senso di giocatore da mercato di gennaio che fa davvero la differenza in serie A. Anzi, potrebbe essere anche molto meglio se non si farà inghiottire da Milano e dai suoi cacciatori di veri soldi e di finta notorietà. In comune con l'olandese ha la definizione di 'mela marcia': a lui dedicata da Berlusconi in persona, anche se adesso l'ha derubricata a dichiarazione strategica per far abbassare il prezzo al Manchester City, mentre Davids aveva ricevuto questa definizione da Billy Costacurta, la cui faccia in un vialetto di Milanello ne pagò le conseguenze. Ma se il Milan in quel 1997-98 non si immaginava di rinforzare così tanto la Juventus, già adesso invece tutti sono convinti che Balotelli sarà decisivo fin da subito per il ritorno dei rossoneri almeno in zona Champions League. Siccome quattro mezzi giocatori valgono comunque meno di uno vero, la regina di questo mercato non può che essere quindi considerata il Milan, che ha anche completato la difesa con l'ingaggio del campione del mondo Zaccardo e di Salamon. Bel colpo essersi liberati di Pato, grave la perdita di Emanuelson, giocatore versatile e amatissimo da Allegri. Ma chissà se l'anno prossimo ci sarà ancora Allegri... Tutte le altre squadre hanno effettuato scommesse, come l'Inter, oppure non hanno voluto nella sostanza rovinare un giocattolo funzionante come Juventus e Napoli. In nerazzurri con Schelotto e Kuzmanovic hanno alzato la loro qualità media e con Kovacic hanno puntato sul futuro: al di là della retorica giornalistica sui giovani, però, la storia recente dell'Inter senza bisogno di citare Balotelli (ceduto a 20 anni) e Santon (a 19) dimostra che anche ragazzi di grande talento non riescono a conquistare uno spazio vero in una squadra divisa in fasce: gli anziani e acciaccati reduci del Triplete, mestieranti da lotta per la salvezza, giocatori medi che non fanno la differenza e giovani che riescono a reggere la pressione solo finché beneficiano dell'immunità da 'giovani'. Ci vorrebbe una puntata di Voyager per capire l'ingaggio di Rocchi e la svendita di Sneijder, mentre da Coutinho si sono incassati soldi che in futuro difficilmente si sarebbero incassati. Il mercato di gennaio della Juventus di fatto non è esistito: quando Conte ha la squadra al completo Peluso diventa uno buono giusto per fare numero in panchina, mentre Anelka è un giocatore chiaramente finito e di certo non migliore di chi era già a disposizione. Segnerà magari qualche gol, ma quelli li avrebbe fatti anche uno come Borriello che però avrebbe avuto caratteristiche tattiche più adatte a una squadra piena di centrocampisti che vedono la porta. Buonissime invece le mosse per il futuro, da Llorente a Poli. Questo scudetto da probabile rimane probabile, per renderlo sicuro occorreva uno sforzo in più che Agnelli e Marotta non hanno voluto o saputo fare. L'allarme per la Juventus può venire dal Napoli, che con Rolando ha preso un buon difensore e con Armero un esterno dalla spinta pazzesca, meno scintillante di qualche tempo fa ma comunque di alto livello. Al meglio è meglio di Zuniga. Guardando le rose, i primi undici della Juve sono probabilmente più forti, mentre Mazzarri ha un maggior numero di alternative (anche Calaiò e Radosevic, fra l'altro). Bene ha fatto la Roma a non fare quasi niente, astenendosi anche dall'esonero di Zeman, mentre la Lazio senza acquistare in pratica nessuno ha ceduto pesi morti ma anche giocatori validi: Rocchi, Matuzalem, Zauri, Sculli, Carrizo e Scaloni. Nella fascia media belle mosse soprattutto della Fiorentina: Sissoko è il centrocampista 'fisico' che mancava a Montella, mentre nel settore scommesse Giuseppe Rossi era una scommessa assolutamente da fare per la classe, l'intelligenza e la voglia di riscatto del giocatore. In zona retrocessione la squadra che ha rimescolato meglio le carte, in purissimo stile Preziosi, sembra il Genoa. Ballardini ha a disposizione una difesa molto più forte, con Cassani come esterno destro, Manfredini che si affiancherà a Granqvist al centro e Portanova come valida alternativa. A questo livello Matuzalem è uno che ci sta, sperando che Borriello e Immobile segnino i gol salvezza. Tutto il resto della serie A è stato, parlando del mercato di gennaio, ordinario trading: a volte con motivazioni tecniche (il Parma si è mosso bene), altre volte con logiche diifficili da spiegare o che è meglio non spiegare. Twitter @StefanoOlivari

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