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Il senso di Buffon per Italia-Danimarca

Redazione

15.10.2012 ( Aggiornata il 15.10.2012 11:25 )

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Juventus-Napoli di sabato sera è più importante ed interessante dell'Italia-Danimarca a San Siro. Non esiste appassionato di calcio, non necessariamente tifoso di Juventus o Napoli, che in tutta onestà pensi il contrario anche se tutti gli italiani dai trenta anni in su sono cresciuti con il mito della sacralità del calcio per nazionali, della maglia azzurra, eccetera. Tutte belle cose, ma siamo nel 2012 ed è naturale che Buffon pensi più alla partita scudetto che a una contro la Danimarca dove peraltro De Sanctis non farebbe sulla carta peggio di lui, in un girone in cui l'Italia dovrebbe impegnarsi per essere eliminata. Naturali anche i sospetti preventivi di De Laurentiis, gridare al lupo fa parte del gioco e nelle decisioni fifty fifty paga sempre. Più in generale, fermare il calcio di club per 10 giorni al mese solo per far girare un carrozzone di partite con poco appeal, quando non addirittura di amichevoli, è controproducente per le nazionali stesse. Sarebbe molto meglio raggruppare tutti gli impegni a fine stagione, magari facendo terminare a fine aprile quella di club (che a questo punto non avrebbe più le soste per le nazionali), in modo da concentrare i residui di entusiasmo che queste competizioni ancora generano. Sarà per l'ingessatura delle trasmissioni Rai o per i colori da tivù bulgara degli anni Settanta, per non parlare dell'inevitabile intervista ad Abete all'Intervallo, ma anche i più ideologicamente motivati nella difesa del calcio identitario (siamo fra questi) non vedono l'ora che ricominci il campionato.

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