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Stramaccioni colpevole perfetto

Redazione

23.09.2012 ( Aggiornata il 23.09.2012 18:16 )

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Andrea Stramaccioni allenatore dell'Inter si sta rivelando quello che era stato fin dal primo momento, quando a poche partite dal termine della scorsa stagione il tecnico-fenomeno delle giovanili (prima alla Roma, poi nella stessa Inter) raccolse il cadavere calcistico di Ranieri: un'operazione biecamente mediatica, utile a far digerire ai tifosi nerazzurri quel ridimensionamento finanziario e tecnico che l'Inter e varie altre società erano state costrette a inventarsi dalla sera alla mattina per gli improvvisi guai finanziari dei loro azionisti di maggioranza. E Massimo Moratti, visto che la Saras non distribuisce dividendi da tre anni, non sembra intenzionato a fare la fine di Franco Sensi che per mantenere la Roma ad alto livello dovette a un certo punto vendere le proprietà di famiglia. Tutto questo per dire, dopo la meritata vittoria del Siena a San Siro contro una squadra appesa alle invenzioni dei pochi suoi giocatori qualità (Sneijder e Milito, praticamente i resti dell'Inter di Mourinho) e non a un'idea di gioco, che è fin troppo facile mettere sulla graticola un allenatore che era stato preso proprio per fare il parafulmine. Ufficialmente avrebbe dovuto lanciare tanti giovani, ma allo stato attuale nessuno della Primavera dell'anno scorso sembra avere prospettive da Inter. Ufficiosamente era gradito agli anziani argentini, che pensavano non a torto di poter dettare legge con un tecnico tanto intelligente quanto poco esperto ed abituato al clima da battglia della serie A. Chi ha la bontà di leggerci sul Guerino sa che nel bene e nel male ce la prendiamo sempre con i dirigenti, senza distinzione di club: era di Moratti l'Inter del Triplete, è di Moratti l'Inter di questo fallimento. E non ci riferiamo ai soldi non spesi, ma alla filosofia con cui è stata smantellata una squadra che due anni fa aveva vinto tutto e che un anno fa con in panchina Leonardo (non Hiddink, non Guardiola) aveva sfiorato lo scudetto. Sembrava che l'unico problema in estate fosse liberarsi di Julio Cesar, Maicon e Lucio, lo si è fatto minimizzando genialmente il loro valore di mercato: cioé acquistando i loro sostituti prima di cederli. Si possono chiamare in causa il direttore generale Fassone o il direttore tecnico Branca, ma è ovvio che la faccia per l'esterno sia quella di Moratti. Di sicuro non può essere quella di Stramaccioni, che potrà essere presuntuoso ma di sicuro non può aggiungere chili a Coutinho o dare brillantezza a Pereira. E quindi? Nessun allenatore al mondo può dare scosse ad una squadra con poca qualità, tanto vale dare mandato a Stramaccioni di valorizzare chi ha futuro (Juan Jesus, Guarin), di recuperare chi si è perso (Ranocchia) e di mettere qualche toppa a quello che non è un progetto ma una idea (sbagliata) di sopravvivenza. Partendo da una premessa giusta (la serie A fa così pena che praticamente chiunque può arrivare terzo dietro a Juventus e Napoli, come stagione per rifondare era quella giusta), Moratti ha costruito un'Inter sbagliata. Che potrà magari risollevarsi come risultati, ma che di sicuro non ha una identità. Twitter @StefanoOlivari

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