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Redazione

31.08.2012 ( Aggiornata il 31.08.2012 09:56 )

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Massimo Moratti è per definizione (ma di chi?) 'un signore', come Agnelli, Berlusconi e, guarda caso, tutti i proprietari di club calcistici italiani con l'unica eccezione del mitico Joseph Cala (ma solo perché dal Lecco è appena scappato, lasciando quasi un milione di buco). I cattivi della situazione sono i dirigenti, gli incapaci gli allenatori, eroi senza macchia o traditori a seconda dei casi i giocatori. Questo lo schema fisso della commedia che raccontiamo ogni giorno ad un pubblico che non chiede altro che di essere ingannato. Però a volte abbiamo un attimo di lucidità e non possiamo vedere Julio Cesar che con le lacrime agli occhi saluta il pubblico interista prima della pirotecnica partita di Europa League con il Vaslui, ringraziando una società che lo ha messo alla porta (e in che modo... addirittura due mesi fa diffidandolo dal parlare ad una festa di tifosi) dopo anni in cui è stato decisivo in tutte le vittorie del grande ciclo Mancini-Mourinho, abbracciando alcuni compagni che, diciamo così, non sono scesi in piazza a manifestare contro la sua partenza, evitando ogni accenno di verità di fronte all'evidenza dei fatti: i brasiliani dell'Inter del Triplete, tutti ancora validissimi, sono stati venduti (Maicon) e in certi casi svenduti (Lucio e lo stesso Julio Cesar, sia pure con il tecnicismo della rescissione di contratto, con la proverbiale buonuscita), mentre gli argentini sono rimasti e a loro se ne sono aggiunti altri. Non è pulizia etica, perché Jonathan, Juan Jesus e Coutinho non sono nati a Mar del Plata, ma il peso diverso dei diversi giocatori è evidente. Incredibile poi il modo in cui l'uscita dei tre campioni è stata gestita, facendo sapere a tutto il mondo che erano indesiderati e quindi quasi azzerando il loro valore di mercato, in certi casi (Handanovic) ingaggiando il loro sostituto prima che loro situazione fosse definita. Il tumore dei bilanci sono i giocatori medi e le rose infinite, non certo gli ingaggi dei campioni che poi sono quelli che trascinando i giocatori medi (Pirlo alla Juventus l'esempio più clamoroso) aumentandone anche il valore di mercato. E non è un caso che anche all'Inter di adesso i guizzi arrivino dai Milito, dagli Sneijder, dai Cambiasso e che Zanetti abbia un'autonomia superiore a Jonathan che potrebbe essere quasi suo figlio. Liberarsi in questo modo di uno dei migliori portieri del mondo, del miglior terzino destro e di un ottimo difensore non sembra una grande strategia, visti i sostituti. Poi però vale il solito discorso, applicato anche ad altre società: il livello si è così abbassato che in molti, non solo l'Inter, hanno la speranza di arrivare in zona Champions League o addirittura più su cedendo i campioni. Twitter @StefanoOlivari

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