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Italiani brava gente e ottimi calciatori

Redazione

29.06.2012 ( Aggiornata il 29.06.2012 18:16 )

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Mai come in questo Europeo, i luoghi comuni che circondano il nostro Paese e il nostro calcio si sono dimostrati veri. E non stiamo parlando del solito “italiani, pizza e mandolino” o per dirla usando il parallelo sportivo “italiani, catenacciari e contropiedisti”, ma piuttosto di italiani che sanno dare il meglio quando sembra che tutto sia perso e quando sembriamo impreparati all’impegno che dovremo affrontare, nella vita come nello sport. Come in questo caso in Polonia e Ucraina. E come sembra lontano nel tempo, per fortuna, quel 1 giugno a Zurigo, in cui l’Italia di Prandelli rimediava un imbarazzante 3-0 in amichevole contro la Russia, a soli quattro giorni dall’esordio ufficiale contro i campioni del Mondo e d’Europa in carica della Spagna. Partita che faceva seguito a due altre brutte sconfitte casalinghe con gli Usa e l’Uruguay. Anche in questo caso, non ce ne vogliate, siamo costretti a tirare fuori un altro luogo comune che ci contraddistingue e che sta nel nostro Dna: “le amichevoli sono amichevoli e come tali devono essere giocate. Le partite ufficiali sono invece un’altra cosa e in quel caso l’impegno e il sacrificio sono più che garantiti. E i risultati spesso si vedono e si toccano con mano”. L’italiano, come abbiamo detto, da il meglio di sé solo quando è costretto e necessario. Con buona pace dei moralisti di mezzo mondo che non riescono a capirci e rimangono continuamente sorpresi. Così dopo aver faticato come al solito nella prima fase a gironi, l’Italia di Cesare Prandelli ha cambiato pelle (e modulo) e nelle partite ad eliminazione diretta ha dimostrato a tutti il suo vero volto e il suo carattere. Ne sanno qualcosa e ne hanno fatto le spese l’Inghilterra e la Germania. Soprattutto quest’ultima accreditata, alla vigilia di questo Europeo, come probabile finalista e prima avversaria degli spagnoli per il titolo continentale. Se prima della gara di Varsavia, i tedeschi ci temevano come la più grande disgrazia che gli potesse capitare, adesso siamo il loro vero incubo sportivo. Forse adesso anche la sola parola “pizza”, potrebbe avere l’effetto di una scarica massiccia di adrenalina o di caffeina tanto da togliere loro il sonno per mesi. Al di là dei nostri pregi-difetti, un merito particolare va riconosciuto al Ct azzurro Cesare Prandelli che, a parte i suoi pellegrinaggi notturni alla Parrocchia della Sacra Famiglia a circa dieci chilometri da Cracovia, ha puntato contro tutto e tutti, soprattutto nel reparto offensivo, sulla “strana” coppia Cassano-Balotelli. Una coppia a dir poco esplosiva, da far tremare i polsi. Nel bene e nel male. Una scommessa vinta e che potrebbe regalarci anche l’ultima gioia, proprio domenica sera. Sia Balotelli che Cassano hanno la rara occasione di dimostrare al mondo intero finalmente il loro salto di qualità e hanno la possibilità di prendersi anche qualche rivincita. Pensate solo a Fantantonio che a Madrid, quando era al Real, e in Spagna è ricordato più per la sua ingordigia per le “pantere rosa” (una ciambellina), per la sua “gordaggine” (eccesso di peso), che per i suoi improvvisi cambi di passo o dribbling inebrianti a cui abbiamo assistito in questa competizione europea. Il resto è storia nota e speriamo che anche il nostro Pirlo continui a orchestrare tutti come ha fatto finora nella Juve e con l’Italia. Pier Paolo Cioni [poll id="48"]

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