Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Lo sceicco Berlusconi

Redazione

21.04.2012 ( Aggiornata il 21.04.2012 12:48 )

  • Link copiato

Meno 67,3 milioni di euro. Alla fine paga Berlusconi, così come all'Inter Moratti e alla Juve Agnelli. La logica dello sceicco, che critichiamo senza problemi quando di mezzo ci sono Paris Saint Germain e Manchester City, rimane obbligatoria per chi vuole almeno sognare di vincere. Tutti gli altri possono aspirare a fare l'Udinese o il Napoli: a livello medio-alto e con aspirazione medio-alte, chi è intelligente come Pozzo e De Laurentiis può anche pensare di guadagnarci. Come infatti avviene. Dicevamo dei 67,3 milioni, la perdita 2011 (il Milan chiude i bilanci il 31 dicembre, mentre quasi tutte le società calcistiche lo fanno il 30 giugno) della squadra rossonera che nel 2011 ha vinto scudetto e supercoppa italiana, ufficializzati durante la recente assemblea dei soci che ha dato ancora più potere a Barbara Berlusconi (in consiglio è entrato un manager da lei voluto, Antonio Marchesi). Il fatturato è stato di 266,8 milioni di euro, in aumento rispetto al precedente esercizio (253,2 di euro). Il rosso, simile a quello dell'anno precedente, sarà ovviamente ripianato dalla Finivest e cioé da Berlusconi stesso, ma è meno amaro: il maggiore fatturato è infatto stato divorato dai premi scudetto. Detto questo, è significativo che i bilanci delle tre grandi italiane siano in rosso profondo anche con un livello medio dei giocatori sceso di molto rispetto a pochi anni fa. La Juventus potrebbe vincere lo scudetto con giocatori che, senza offesa, potrebbero stare benissimo nel Palermo. L'Inter sembra la squadra riserve di quella di due stagioni fa, con i vecchi tutti declinanti e nessuno dei giovani che possa fare la differenza oltre il centroclassifica. E il Milan, tolto Ibrahimovic, è solo grandi nomi sull'orlo del ritiro e comprimari che si sono trovati al posto giusto. Se i disastri finanziari del calcio italiano di una decina di anni fa erano comprensibili (c'erano ancora Tanzi, Sensi, Cragnotti, eccetera...), alla luce della quotazione internazionale dei giocatori, quelli di adesso lo sono un po' meno. Ma i dirigenti, per definizione, sono tutti capaci e sempre in missione. Stefano Olivari, 21 aprile 2012

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi