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Le pagelle di serie A: il Bologna anche con i 3 punti di penalizzazione non lascia la A

Il Bologna chiude nel peggiore dei modi la stagione 2010/2011 ma riesce a rimanere in serie A.

Redazione

27.06.2011 ( Aggiornata il 27.06.2011 14:51 )

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BOLOGNA Uomo simbolo, oltre che capitano e goleador Marco. Con le sue prodezze conquista 21 punti da solo, la metà dei 42 totali del Bologna a fine campionato. Le vicende societarie non influiscono sul rendimento della squadra e dei giocatori, che rimangono concentrati nelle prestazioni e lontano dalle sirene esterne. Tutti hanno dato il massimo, concentrati fino alla fine con il gruppo sempre attorno a Malesani. VIVIANO 7- Ha raggiunto la Nazionale e sembra intenzionato a non mollarla facilmente, nonostante l’ampia concorrenza. Può ancora migliorare ma il titolo di “nuovo Buffon” sembra appartenergli di diritto. BUSCE’ 5,5 – Un po’ sottotono, sente il peso degli anni che passano; di conseguenza fatica a solcare la fascia come ai tempi d’oro di Empoli. ESPOSITO 5,5- Così così, dopo aver promesso qualcosa di buono ai tempi di Lecce (due scudetti primavera consecutivi e buon esordio in prima squadra). Non ha convinto al Genoa e nemmeno a Bologna ha dato il meglio di sè in un ruolo adattato: spesso infatti ha agito da terzino destro, lui che è un centrale di vocazione.  Da rivedere. BRITOS 5.5 – Non ancora al top, e chissà se arriverà mai ai livelli auspicati dagli estimatori (in primis dal suo procuratore). Buona prestanza fisica ma rimangono degli errori pacchiani che compromettono la sua stagione. PORTANOVA 6,5- Leader della retroguardia e solito guerriero. Insieme a Viviano, Di Vaio e Mudingayi compone la spina dorsale della squadra che ha dovuto condurre in mezzo alla tempesta. RUBIN 6 – Sufficienza stiracchiata. Va apprezzato l’impegno e l’ardore da (ex) cuore Toro ma i limiti tecnici sono evidenti e i margini di miglioramento appaiono poco chiari. DELLA ROCCA 7 – La vera rivelazione della stagione rossoblu. Fratello del più quotato Luigi, attaccante della Triestina, dopo un lungo peregrinare che gli ha fruttato stagioni anonime, quasi per caso si ritrova titolare ma ha il merito di sfruttare alla grande la chance offertagli dal tecnico Malsani. E ora si appresta a diventare un uomo mercato. MUDINGAYI 6.5 – Altro combattente, cuore del centrocampo rossoblu, gli vengono perdonate molte brutture tecniche ma averne di giocatori così! EKDAL 5,5 – L’inizio è promettente ma per questo 20enne svedese di scuola juventina il cammino sembra ancora piuttosto lungo. Deve trovare la giusta posizione (mediano? Mezz’ala? Trequartista?) e crescere in personalità. MEGGIORINI 5,5- Spiace per il buon Riccardo ma onestamente ci si aspettava di più da lui, dopo le promesse di Bari. Complice una fastidiosa pubalgia che lo ha costretto ad allenarsi a ranghi ridotti per buona parte della stagione, nel girone di ritorno guadagna la fiducia del tecnico come spalla di Di Vaio, ma gli manca la freddezza in zona gol. GIMENEZ 6- Alterna giocate di classe a pause tremende. Non ha confermato in pieno le buone intuizioni dell’anno precedente. RAMIREZ 6.5 – E’ giovanissimo e l’esordio nel nostro campionato è stato positivo. Un po’ discontinuo e vittima del tourbillon di Malesani che in pratica ad ogni partita cambia moduli e giocatori. DI VAIO 8- A 35 anni sta vivendo una seconda giovinezza. E’ riuscito a ripetere i fasti di due stagioni fa. Goleador implacabile, leader assoluto, ha salvato letteralmente il Bologna con i suoi pesantissimi e spesso assai pregiati gol. CASARINI 6.5 – Altro golden boy rossoblu che sta accumulando la necessaria esperienza per imporsi nella massima serie. Garantisce sempre corsa e abnegazione, ha persino giostrato da terzino destro, anche se appare più a suo agio da interno di centrocampo. MUTARELLI 5- Non al top della condizione, compensa con l’esperienza l’evidente calo di rendimento. PEREZ 6- Fa pesare la sua carriera internazionale nelle scelte del tecnico ma in campo poteva dare di più. Troppo timido rispetto ai fasti con la sua Nazionale. CHERUBIN 5.5 – Alla seconda chance in serie A dopo la Reggina, paga il salto dalla tranquillità della provincia rappresentata dal Cittadella alla bagarre della realtà bolognese. Abile tecnicamente potrebbe comporre con Portanova un’adeguata coppia di centrali difensivi ma viene penalizzato oltremodo dal turnover di Malesani. PAPONI 6- Di stima. Salutiamo il suo ritorno in serie A, dopo una fugace caduta addirittura in Lega Pro. E’ancora molto giovane ma più che un centravanti tecnico (come sembrava nei suoi esordi al Parma) può diventare un corridore alla Sculli. Grezzo e veloce si è impegnato tantissimo. SILIGARDI 6- Discreto girone d’andata, penalizzato da un ruolo ancora da decifrare (sebbene da primavera interista furoreggiasse lungo la fascia in uno squadrone che comprendeva tra gli altri Biabiany e Balotelli), scompare letteralmente nel girone di ritorno. GARICS 5- Si è perso nei meandri di un infortunio. Da Napoli all’Atalanta (dove aveva trovato un estimatore in Delneri) fino al Bologna sembra aver già dato il meglio della sua avventura italiana. MORAS 5,5- Sembrava ormai fuori dai progetti tecnici della squadra e invece si ritaglia il suo spazio, nonostante palesi incertezze e sballottamenti di ruolo (terzino destro e centrale). Ormai al capolinea della sua esperienza felsinea. MORLEO 5,5- Alle buone premesse delle prime uscite ha alternato disagi e passaggi a vuoto, specie nel girone di ritorno, durante il quale ha sofferto la concorrenza del più esperto (a questi livelli) Rubin. KHRIN e RADOVANOVIC sv- Entrambi sottoutilizzati, soprattutto il primo era atteso al varco, considerando la grande stima che nutre presso l’ambiente interista (è considerato uno dei maggiori talenti degli ultimi anni) e il fatto che faccia già parte del giro della nazionale maggiore slovena. Da rivedere con continuità. Gianni Gardon

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