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La non retrocessione della Juventus

35 -L'ultimo posto nel girone piemontese 1912-13 secondo il regolamento dovrebbe portare il club bianconero alla retrocessione, ma durante l'estate come per magia la Juventus diventa una squadra lombarda...

Redazione

19.01.2011 ( Aggiornata il 19.01.2011 04:09 )

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Abbiamo accennato all'ultimo posto della Juventus nel girone piemontese 1912-13, che secondo il regolamento dovrebbe portare il club bianconero alla retrocessione. Non è un buon momento per la società, a ogni livello: fra debiti e disorganizzazione, con Edoardo Agnelli che arriverà solo fra 10 anni, il club per qualche settimana va dalla certezza delle retrocessione in Promozione alla possibilità di sparire. A lavorare per la Juventus non è in questa fase la Juventus, ma sono i tanti club che chiedono l'allargamento dei gironi della Prima Categoria. Una mazzata alle speranze juventine arriva però dalla FIGC che accorpando il comitato regionale ligure a quello piemontese di fatto toglie quei posti che sulle prime sono sembrati disponibili. Assurdo parlare di regolamenti, visto che in quella estate tutto è frutto di contrattazione. E' così che l'ingegner Malvano, uno dei pochi dirigenti della Juventus rimasti al proprio posto per salvare il salvabile, contatta l'amico Giovanni Mauro: questi è presidente del comitato regionale lombardo ma soprattutto fratello di Francesco che della FIGC è reggente (in futuro ne sarà anche presidente). Ci si mette a tavolino e si trova la italianissima soluzione: la Juventus diventerà provvisoriamente una squadra lombarda, facendo parte quindi dello stesso girone di Inter e Milan, rimanendo quindi in Prima Categoria. Gli ex diririgenti interisti Mauro evitano così che la Juve retroceda. Stefano Olivari

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