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I Giochi dei finti dilettanti

32 - La nazionale italiana nel 1912 non era ancora all'altezza delle migliori europee. I Giochi Olimpici di Stoccolma lo confermarono, visto che la squadra di Pozzo uscì subito contro la Finlandia...

Redazione

16.01.2011 ( Aggiornata il 16.01.2011 04:46 )

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La cultura, non solo calcistica, di Pozzo è grande ma la nazionale italiana nel 1912 non è ancora all'altezza delle migliori europee. I Giochi Olimpici di Stoccolma lo confermano, visto che la squadra azzurra esce subito agli ottavi di finale contro la Finlandia. Partita giocata con grande ardore, stando alle cronache dell'epoca, persa solo ai supplementari per 3 a 2. Discreto interesse (circa 500 spettatori) e un arbitro che Pozzo incrocerà ancora in futuro, ma come avversario: l'austriaco Hugo Meisl, proprio l'allenatore del Wunderteam). Il confronto con i britannici campioni olimpici in carica (e che anche in Svezia vinceranno l'oro), che Pozzo sogna per la semifinale, rimane un sogno. In semifinale, dopo avere battuto la Russia, va la Finlandia che con i britannici non vede palla: 4 a 0, le distanze sono ancora notevoli anche se la Gran Bretagna non ha certo schierato la miglior formazione possibile. Già, perché all'Olimpiade partecipa solo chi è formalmente dilettante. La cosa curiosa è che i britannici campioni sono davvero dilettanti: anche se molti di loro giocheranno in squadre professionistiche, nel 1912 sono studenti o ufficialmente lavoratori in ambiti extra-sportivi. Quasi nessun dilettante vero c'è invece in altre nazionali, Italia compresa: difficile paragonare il milanista De Vecchi o l'interista Bontadini a uno studente di Oxford come Arthur Berry. Pozzo la prende comunque bene e motiva l'Italia per il torneo di consolazione, riservato alle sconfitte nei primi due turni. Battuta la Svezia 1 a 0, la squadra azzurra viene triturata 5 a 1 dall'Austria in semifinale. E' tutta esperienza, che comunque fa capire quanta strada ci sia ancora da percorrere. Pozzo ritiene la sua missione compiuta e torna al suo lavoro in Pirelli, pur continuando a gravitare in zona federale. Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

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