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La Nazionale dei Probabili

26 - L'Italia fa il suo esordio ufficiale contro la Francia, ma i cinque commissari tecnici non hanno le idee chiare e per decidere la formazione titolare organizzano un'amichevole fratricida...

Redazione

10.01.2011 ( Aggiornata il 10.01.2011 04:51 )

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Fatta l'Italia, occorrono cavourianamente gli italiani ma anche gli avversari. La FIGC per l'esordio della sua Nazionale invita la Francia, un po' per motivi di prestigio e un po' per vicinanza geografica: invito accettato, si giocherà il 15 maggio 1910 all'Arena di Milano. Fin da subito si capisce che le convocazioni saranno un problema: i giocatori della Pro Vercelli sono quasi tutti squalificati dopo che non si sono presentati in campo per lo spareggio-campionato con l'Inter, ma in un mondo perfetto l'ossatura della squadra sarebbe formata dai loro elementi migliori. I cinque componenti la commissione tecnica non raggiungono l'accordo praticamente su alcun nome, così decidono di convocare 24 giocatori: per l'epoca una enormità. Due vengono scartati per le precarie condizioni fisiche, i rimanenti 22 vengono divisi in due squadre che giocano una amichevole poco amichevole a porte chiuse. La formazione teoricamente migliore viene definita dall'allenatore Meazza 'Probabili', mentre quella teoricamente peggiore 'Possibili'. Da questa sfifa Probabili-Possibili uscirà la prima Nazionale italiana, non come mista dei migliori elementi delle due ma proprio come squadra intera. Vincono i Probabili, contro la Francia dovrebbero giocare loro. Ma i cinque commissari, tutti milanesi, litigano su tutto e alla fine si opta per la mista. Inutile copiare la formazione dagli almanacchi, utile ricordare che in questi anni le convocazioni sono fatte anche tenendo presenti gli spostamenti: 9 titolari giocano in squadre milanesi e due nel Torino. Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

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