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La medicina di Spensley

Insieme a Torino il motore del calcio italiano di fine Ottocento è Genova, con un carattere nettamente più inglese rispetto all'altra città faro. Genova sta vivendo un boom commerciale, dovuto anche all'apertura del Canale di Suez che ha ridato centralità al Mediterraneo, ed è una delle località italiane più ricettive nei confronti delle novità: all'inizio il nuovo sport viene però giocato quasi solo da marinai e impiegati inglesi...

Redazione

18.12.2010 ( Aggiornata il 18.12.2010 05:43 )

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Insieme a Torino il motore del calcio italiano di fine Ottocento è senza dubbio Genova, con un carattere più di importazione e nettamente più inglese rispetto all'altra città faro. Genova sta vivendo un boom commerciale, dovuto anche all'apertura del Canale di Suez che ha ridato centralità al Mediterraneo, ed è una delle città italiane più ricettive nei confronti delle novità: all'inizio il nuovo sport viene giocato quasi solo da marinai e impiegati inglesi, ma lo spirito di emulazione scatta subito nonostante all'epoca in Italia l'idea di 'vero sport' sia lontana da quella delle discipline di squadra. Gli sport da giovin signori sono infatti individuali: scherma, podismo, ginnastica. Il Genoa come polisportiva nasce ufficialmente nel 1893, mentre è solo di 3 anni dopo la nascita della sezione calcio su spinta di James Spensley. Una vita da romanzo, la sua, che brutalmente restringiamo al periodo genoano. Medico di bordo su navi commerciali inglesi, Spensley sbarca a Genova nel 1896. Modesto calciatore in vari ruoli, soprattutto portiere, diventa in breve l'animatore sportivo della colonia inglese della città. Si iscrive al Genoa, stabilendosi in città e studiando la situazione organizzativa del suo calcio. Fatta di sfide estemporanee fra inglesi e italiani praticanti altri sport: molto frequenti, stando alle testimonianze d'epoca, quelle fra praticanti del cricket e ginnasti. Il calcio non esiste come entità a sè stante, ma ha già le sue squadre di culto. E a Genova, con sommo dispiacere di Spensley, la squadra che gioca il miglior calcio è l'Andrea Doria. Una società di ginnastica, per l'appunto. Ma Spensley fa cambiare la direzione della storia, a Genova e in Italia. Diventa subito capitano del Genoa, non per meriti tecnici ma perché si sbatte più degli altri nell'organizzare quelle sfide: fa un po' ragionier Filini, ma tutto inizia così. Ed il Genoa, sotto il suo impulso organizzativo, diventa ben presto dominatore in città al punto che Spensley contatta i dirigenti delle squadre torinesi per allargare gli orizzonti. In molti libri il 6 gennaio del 1898 è segnato come la data storica in cui il Genoa incontra, perdendo, una mista di Torino e Torinese, ma stando ai giornali molte altre 'amichevoli' sono già state giocate e altre importanti (coinvolgendo anche l'Alessandria) ne saranno giocate a breve. L'infaticabile Spensley intanto lavora per la creazione delle federazione: battaglia che vincerà, come ha vinto qualche mese prima quella per far entrare all'interno del Genoa anche soci (e quindi giocatori) italiani o comunque non inglesi. (3-continua) Stefano Olivari stefano@indiscreto.it

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