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Juve, Del Neri l'accenda

Redazione

16.09.2010 ( Aggiornata il 16.09.2010 16:17 )

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Hanno fatto molto discutere in questi giorni le parole di Gigi Del Neri al termine della partita di domenica con la Samp. «Lo scudetto se lo giocano altre squadre» ha detto l'allenatore della Juve, che ha poi corretto in parte il significato di quelle dichiarazioni. Era un bisogno umanissimo di mettersi al riparo dalle critiche che gli pioveranno addosso, specie se la Juve dovesse continuare a essere quella delle prime partite di campionato. Ma è stata una prova di debolezza, di arrendevolezza. E il cortese Gigi, da me intervistato non più tardi di agosto, deve sempre ricordare che Torino non è Genova o Bergamo e che nulla gli verrà risparmiato, nemmeno di fronte a un atteggiamento prudente da parte sua. La Juve non è una squadra qualunque, ma la più amata dagli italiani, con dieci milioni di tifosi che aspettano ogni mattina - da cinque anni a questa parte - una risposta al trauma più grande della loro storia. Per fronteggiarli non servirà una tattica del momento, ma una strategia con cui procedere dritti, spediti, senza ulteriori tentennamenti. Per quanto muscolare e distorta, Giraudo e Moggi possedevano una visione. Che faccio oggi fatica a scorgere in questa idea di provincia trapiantata nella metropoli. Keynes istruiva sul fatto che nel lungo periodo saremo tutti morti ed è quindi inutile ragionare troppo in là. A Del Neri e Marotta non verrà mai dato il tempo di cui potevano godere alla Samp. È una questione di durata del mandato. Al Chievo o all'Atalanta si può progettare, raccogliendo risultati dopo mesi o anni, alla Juve si deve solo vincere, ancora meglio se contro l'Inter. Già l'idea di giocare stasera in Europa League - cosa che avrebbe inorgoglito alcune delle squadre allenate in passato da Del Neri - per gli juventini è un'onta, una diminutio. L'impossibilità di aspettare è acuita, come accennavo prima, dal recente passato. Siamo al quinto campionato dopo Calciopoli, la Juve ha assaporato un terzo e un secondo posto prima di naufragare la scorsa stagione. La cosa più assurda è che una squadra arrivata appunto seconda due stagioni orsono, con un centinaio di milioni di euro aggiuntivi (35-40 nella sola bilancia economica di questo mercato), sia nel frattempo arretrata al rango di outsider. Del Neri mostri i denti, i muscoli, il petto, qualunque cosa. Anche negli acquisti per il prossimo mercato, visto che pare essere molto ascoltato.

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