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Seb Coe e i record degli anni Ottanta

Seb Coe e i record degli anni Ottanta

Redazione

15.06.2016 ( Aggiornata il 15.06.2016 20:13 )

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L'atletica degli anni olimpici raramente regala prestazioni mostruose prima del grande evento, però mai come in questo 2016 il livello dei potenziali medagliati è sembrato così basso. Merito della linea dura, dichiarata ma applicata soltanto con Russia e poche altre nazioni, di Sebastian Coe per lasciare un segno sulla sua presidenza IAAF? Di sicuro questa piattezza di fondo ha rimesso sulla cartina del grande sport nazioni che magari hanno dopati ma dove il doping di Stato, quello strutturato e programmato negli anni, non esiste. Fra questi paesi metteremmo anche la vituperata Italia, sorvolando sul caso Schwazer e altre situazioni singole. Il grande problema, in uno sport che vive di tempi e misure, è che i riferimenti del passato rischiano di essere senza senso. Per questo ha ripreso forza la corrente di pensiero in seno all'atletica che chiede di azzerare tutti i record, o per lo meno di azzerarli fino a quelli ottenuti in una certa data. Werner Franke, il famoso professore di biologia molecolare che dati alla mano ha messo sotto accusa tanti campioni amati dalla gente (Jan Ullrich su tutti) e quella 'scuola' nata in Germania Est ma poi diffusasi nel mondo, in un'intervista all'Equipe ha detto senza mezzi termini che tutti i record del passato andrebbero riesaminati. Ma non ha spiegato il metodo per farlo, anche perché un metodo corretto nei confronti degli atleti corretti non esiste. Certo è che tutti i record femminili dai 100 agli 800 metri sono degli anni Ottanta (100 e 200 Griffith, 400 Koch, 800 Kratochvilova) e che nelle gare individuali in pista l'unico migliorato negli ultimi otto anni è stato quello nei 1500. Meno peggio la situazione fra gli uomini, dove da Atene 2004 ad oggi nelle gare individuali in pista sono migliorati la 'bellezza' di 4 record, di cui 2 per merito del fenomeno Bolt. Raggiunti i limiti umani o antidoping migliore? Non c'è una risposta giusta, soprattutto non ce n'è una giusta che valga per tutti i paesi. È uno di quei casi in cui la nostalgia degli anni Ottanta, che Coe ha attraversato da protagonista fino a prova contraria pulito, non ha davvero senso.

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