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Rugby, al via la Coppa del Mondo. Favorite Nuova Zelanda e Inghilterra

Rugby, al via la Coppa del Mondo. Favorite Nuova Zelanda e Inghilterra

Redazione

18.09.2015 ( Aggiornata il 18.09.2015 16:33 )

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Parte questa sera, con Inghilterra-Figi, l’ottava edizione della Coppa del Mondo di rugby. Nazione ospitante è proprio l’Inghilterra, che per questo torneo ha messo a disposizione tredici stadi in undici città (Londra ha tre impianti, Twickenham, Wembley e l’Olimpico. Otto partite si giocheranno in Galles, al Millennium Stadium di Cardiff). La formula del torneo è rimasta invariata: quattro gironi da cinque squadre, con le prime due di ciascun gruppo promosse ai quarti di finale. Anche il terzo posto, comunque, ha la sua importanza, dal momento che garantisce la qualificazione al prossimo Mondiale. Il format offre poco ricambio: per forza di cose, almeno dodici squadre sono in automatico le stesse del Mondiale precedente. Rispetto all’edizione neozelandese, poi, le qualificazioni hanno apportato una sola modifica tra le finaliste: al posto della Russia, presente quattro anni fa, c’è questa volta l’Uruguay. I sudamericani hanno battuto proprio i russi nei ripescaggi, che vedevano in lotta anche Zimbabwe e Hong Kong, ovvero le squadre arrivate appena dietro alle qualificate nelle rispettive zone. Grande favorita secondo i bookmaker è la Nuova Zelanda campione in carica: gli All Blacks trionfarono in casa loro quattro anni fa, battendo 8-7 in finale la Francia, considerata invece una potenza calante, anche a seguito del grigio Sei Nazioni di quest’anno (tra l’altro quello tra neozelandesi e francesi è un possibile incrocio ai quarti). Dietro di lei, parte in seconda posizione l’Inghilterra, campione nel 2003, unico caso in cui a vincere fu una compagine dell’emisfero settentrionale. La qualità della squadra e il pubblico amico di Twickenham potrebbero riportare dalle parti della Regina il titolo iridato, anche se negli ultimi anni la selezione di Stuart Lancaster non ha vinto neppure un Sei Nazioni, segno che potrebbe mancare qualcosa. Impossibile non inserire nel lotto delle favorite anche l’Irlanda, nostra avversaria nei gironi: i verdi hanno vinto gli ultimi due Sei Nazioni e vantano giocatori come Jonathan Sexton, uno degli uomini più attesi della rassegna, il vecchio Paul O’Connell, voglioso di chiudere con un titolo, e Robbie Henshaw. Ai Mondiali, l’Irlanda raggiunge i quarti praticamente sempre (nelle ultime sette edizioni, li ha mancati solo una volta). Una volta messo il piede nell’eliminazione diretta, si può sognare in grande. Questa la composizione dei gironi: GIRONE A (Inghilterra, Australia, Galles, Figi, Uruguay) Il primo raggruppamento è il classico girone di ferro. Oltre all’Inghilterra, considerata la prima forza, ci sono Australia e Galles a contendersi presumibilmente l’altro posto per i quarti, con le Figi che saranno avversario ostico per tutti e che non si limiteranno a guardare gli altri a darsi battaglia. La sfida tra Galles e Figi è davvero aperta a tutti i risultati: nel 2007, vinsero gli oceaniani; nel 2011, il Galles vinse 66-0! Ad ogni modo, peserà sul Galles l’assenza di Leigh Halfpenny. Pochissime possibilità per l’Uruguay, ultima qualificata all’evento inglese e piombato in compagnia di avversarie tostissime. GIRONE B (Sudafrica, Scozia, Samoa, Giappone, Usa) Nel secondo girone, la parte del leone la recita il Sudafrica due volte Campione del Mondo (nel 1995, nella famosa edizione casalinga di Nelson Mandela, e nel 2007). Il secondo posto se lo contendono nello scontro diretto Samoa e Scozia, con quest’ultima che punta ad archiviare il cucchiaio del Sei Nazioni. Quattro anni fa due brucianti sconfitte con Argentina e Inghilterra, lasciarono gli scozzesi fuori dalla final eight. Questa volta il primo turno potrebbe venir superato: la sfida contro gli isolani all’ultimo turno sarà una sorta di ottavo di finale, dove, se tutto procede secondo i pronostici, le due squadre potrebbero arrivarci appaiate. GIRONE C (Nuova Zelanda, Argentina, Tonga, Georgia, Namibia) Considerato scontato il primato dei campioni in carica, anche se un po’ attempati (undici giocatori over 30), si giocheranno l'altro posto gli argentini, in costante crescita da quando sono stati inseriti in quello che era il vecchio Tre Nazioni (ribattezzato in Rugby Championship dal 2012), e i tongani. Georgia e Namibia non dovrebbero rappresentare un problema per le altre. La Nuova Zelanda di Steve Hansen ha l'obiettivo di imporsi fuori dai propri confini, eventualità mai accaduta finora. Il bis iridato non è mai riuscito a nessuno, e i Kiwi puntano anche a staccare nell'albo d'oro Australia e Sudafrica. Sulla trequarti, i nomi fanno paura: Den Carter, Sonny Bill Williams, Julian Savea, Ben Smith, Aaron Smith, Conrad Smith. Il leader della squadra è il capitano Richie McCaw, detentore del recordman di presenze. Interessanti le novità costituite dalle ali Nehe Milner-Skudder e Waisake Naholo. GIRONE D (Irlanda, Francia, Italia, Canada, Romania) Per l’Italia le chance di qualificazione sembrano poche: c’è da vincere lo spareggio contro la Francia per cullare qualche ambizione. Il calendario ha posto questa sfida proprio al debutto (domenica sera alle 21). La Francia spesso parte piano e proprio su questo l’Italia dovrà far leva. In più i nostri primi avversari negli ultimi anni sono andati piuttosto male: la gestione di Saint-Andrè non è stata foriera né di trofei né di un buon gioco e i Galletti hanno vissuto più sugli spunti dei singoli che non su un gioco di squadra. Fatta questa tara, stiamo parlando sempre dei tre volte vice-campioni del mondo ed è ovvio che agli Azzurri servirà un’impresa per vincere contro i propri vicini di casa. E tanto per complicare il compito, bisognerà tentarla senza la stella Parisse, fuori per infortunio. Dopo l’esordio con la Francia, le tre uscite seguenti della squadra di Jacques Brunel, sono previste contro Canada (il 26 settembre alle 15.30 a Leeds), Irlanda (il 4 ottobre alle 17.45 allo stadio Olimpico di Londra) e Romania (l’11 ottobre alle 15.30, a Exeter). Vincere almeno contro Canada e Romania dovrebbe garantirci l’aritmetica partecipazione ai Mondiali del 2019, che si disputeranno in Giappone. Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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