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Hernán Crespo: anatomia di un bomber letale

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L'argentina, portato in Italia dal Parma nel 1996, è stato per oltre un decennio tra gli attaccanti più prolifici del nostro campionato

Classe 1975, sudamericano dal sangue e dallo spirito caliente come solo gli argentini riescono ad avere, Crespo è stato quel prototipo di centravanti capace di accendere il tifo e la passione dei vari tifosi che hanno gioito delle sue varie gesta compiute sul rettangolo verde di gioco, spesso tradottesi in reti da capogiro. La storia calcistica di Crespo è senz’altro frutto di determinazione e sacrificio, componenti entrambe presenti fin dall’inizio della sua carriera. Cresciuto tra le fila del settore giovanile del River Plate, Crespo fece il proprio esordio tra i professionisti nella stagione 1993-94. Il 1996 rappresenta l’anno della svolta per la sua carriera, quando riuscì a vincere la Coppa Libertadores da titolare. Un successo che gli consentì di affermarsi nel palcoscenico sudamericano, rientrando tra i migliori talenti della sua generazione e, di conseguenza, attirando su di sé l’attenzione dei grandi club europei.

L’arrivo in Italia

I mesi successivi alla conquista della Libertadores rappresentano il vero punto di svolta nella carriera di Hernan Crespo. L’argentino, infatti, nell’estate del 1996, precisamente ad agosto, viene acquistato dal Parma per una cifra intorno agli 8 miliardi di lire (che tradotti oggi sarebbero circa 4 milioni di euro). Il suo debutto ufficiale nel campionato italiano avviene il 20 ottobre contro il Perugia, seguito dalla prima rete in Serie A arrivata dopo appena una settimana di distanza nella sconfitta per 3-1 di Milano contro l’Inter

L’exploit con la Lazio

L’altro passaggio significativo nella carriera di Hernan Crespo si verifica dopo quattro anni: nell’estate del 2000, la Lazio spende infatti una cifra record pari a 110 miliardi di lire (oggi circa 55 milioni di euro) per acquistare il centravanti dal Parma, affare tra i più costosi nella storia del calcio mondiale.

Seppur non particolarmente longeva (con appena due stagioni vissute) quella tra il club capitolino e l’argentino è stata comunque una storia condita di dolci ricordi che rimangono tuttora nella mente dei tifosi laziali. Ricordi abbinati ad una media realizzativa che impressionerebbe anche ai giorni nostri: 48 gol segnati in 73 partite disputate in biancoceleste. Il cinismo e la freddezza mostrate sotto porta  gli hanno permesso di scolpire il suo nome nella storia della Lazio e di vincere la classifica marcatori nel campionato 2000-01 con 26 centri.

Il passaggio all’Inter

Gli ottimi numeri collezionati in biancoceleste hanno permesso a Crespo di ricevere l’attenzione da parte delle big italiane, a partire dall’Inter. Proprio il club nerazzurro, rapito dalle qualità tecniche dell’argentino, decise di affondare il colpo decisivo per portare il bomber classe 1975 all’ombra del Duomo. Trasferimento che si è materializzato nell’estate del 2002, quando il 31 agosto l’Inter strappò il giocatore alla Lazio pagandolo per circa 36 milioni di euro. Affare “facilitato” anche dalle cattive acque economico-finanziarie nelle quali versava la Lazio di Cragnotti, e che la costrinsero a vendere nello stesso giorno due pezzi da novanta, ovvero Crespo e Nesta. Comprato per cercare di correre ai ripari di fronte alla cessione di Ronaldo, l’argentino si rese protagonista soprattutto nel contesto internazionale della Champions League. Un torneo nel quale nelle prime 6 partite della fase a gironi siglò 8 reti, score utile per registrare un nuovo record assoluto nella storia della competizione, rimasto in piedi fino al 2013, quando è stato superato da Cristiano Ronaldo (con 9).

Le altre esperienze al Chelsea e con il Milan

La carriera di Crespo non si è limitata soltanto all’Italia. Tra le altre esperienze vissute dal Valdanito, così veniva soprannominato, ci sono infatti anche la sua avventura all’estero vissuta al Chelsea (che lo acquistò per 26 milioni di euro il 26 agosto 2003) e poi quella vissuta con il Milan di Carlo Ancelotti.

Con il Diavolo segnò 17 reti in 40 partite, portandosi a casa una Supercoppa italiana e raggiungendo una finale di Champions League, quella dal tragico epilogo contro il Liverpool, vista la rimonta subita. Dopo la parentesi rossonera, Crespo fece il proprio ritorno ai Blues.

Il ritorno all’Inter e il ritiro con il Parma

Dopo il Chelsea, Crespo ritornò nella Milano nerazzurra attraverso la formula del prestito biennale prima, e poi con la firma a parametro zero dopo la scadenza di contratto con i Blues. Al termine della sua seconda esperienza all’Inter, durata 3 anni, dal 2006 al 2009, venne ingaggiato dal Genoa il 16 luglio 2009 a titolo gratuito. L’esperienza con il Grifone, però, si concluse dopo appena sei mesi, dopo i quali Crespo ritornò nella squadra che l’ha lanciato nel grande calcio europeo, ovvero il Parma, club con cui ha disputato 200 partite e segnato 94 gol: numeri che gli hanno permesso di diventare il miglior marcatore nella storia dei ducali. Il 5 luglio Crespo compirà 50 anni: un giocatore dal talento cristallino, accompagnato da un fiuto per il gol che farebbe ancora la differenza nel calcio di oggi.