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Red Bull e il licenziamento di Christian Horner

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© Getty Images
Una riunione d’emergenza del management Red Bull all’indomani del Gp di Gran Bretagna ha portato all’allontanamento del 51enne manager inglese, in carica dal 2005

Un vero e proprio colpo di scena. Dopo le voci che volevano nelle scorse settimane il suo allontanamento (poi di fatto regolarmente smentito dai fatti, che lo vedevano regolarmente presente in pista e nel paddock), questa mattina la Red Bull ha ufficializzato il licenziamento con effetto immediato del Team Principal Christian Horner (nonostante il contratto in essere con il team austriaco fino al 2030 compreso). 
Secondo alcune indiscrezioni diffuse dalla stampa olandese (De Telegraaf) e dal quotidiano tedesco Bild, il licenziamento sarebbe stato deciso al termine di una riunione d’emergenza del management Red Bull (a cui avrebbero preso parte Chalerm Yoovidhya (proprietario al 51% di Red Bull), Mark Mateschitz (proprietario al 49% della multinazionale austriaca) e il direttore sportivo Oliver Mintzlaff) avvenuta all’indomani del Gp di Gran Bretagna, che aveva visto il quinto posto finale di Max Verstappen e il quindicesimo e ultimo posto ad opera di Yuki Tsunoda. A spingere per il licenziamento di Horner sarebbe stato (secondo le indiscrezioni diffuse da Bild) il ds Mintzlaff, che avrebbe poi messo al corrente di questa decisione l’eminenza grigia del team, Helmut Marko. Tre le motivazioni di base alla base di questa decisione: in primis la crisi sportiva che sta attraversando la squadra, scesa al quarto posto della Classifica Costruttori, e che ha portato di recente la Mercedes e il management legato a Verstappen ad intavolare nuovamente una trattativa volta a portare il campione olandese già nel 2026 all’interno del team tedesco, con lo stesso Max che si potrebbe liberare dal contratto in essere (in scadenza a fine 2028) qualora a fine Luglio o comunque al momento della pausa estiva si dovesse trovare al di sotto del terzo posto nella Classifica Piloti.
Se è vero che in più occasioni Verstappen aveva manifestato la sua volontà di restare in Red Bull fino al termine dell’attuale contratto (forte del sogno di voler correre in una sola squadra nel corso della sua carriera in Formula 1), bisogna anche dire che negli ultimi tempi il campione olandese è rimasto piuttosto vago sul suo futuro, non apprezzando molto l’accentramento di potere che nel corso degli ultimi anni Horner aveva voluto avere intorno alla sua figura, non a caso a capo del dipartimento tecnico, motoristico e marketing oltre che a svolgere regolarmente la sua mansione di Team Principal. Accentramento non molto apprezzato dalla stessa Red Bull. 

Non è neanche da escludere che anche lo scandalo che lo scorso anno aveva visto come protagonista lo stesso Horner (accusato di aver avuto un comportamento inappropriato nei confronti di una dipendente e successivamente assolto ben due volte dalle varie indagini interne condotte dalla stessa Red Bull) possa aver avuto comunque un peso, alla luce del fatto che questo stesso caso approderà in tribunale il prossimo anno. Fatto sta che nella giornata di ieri la Red Bull avrebbe annunciato il benservito al 51enne manager britannico oltre che informare ovviamente gli sponsor principali, con Horner stesso che questa mattina avrebbe salutato intorno alle 11 i dipendenti della factory di Milton Keynes. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Alle 11:30 la Red Bull ha poi emesso il comunicato stampa che di fatto ha ufficializzato l’addio di Horner al team austriaco al termine di un rapporto durato 20 anni (nella fattispecie 405 gare) e che ha portato (come ci ricorda questa grafica diffusa dai social della Formula 1) a 124 vittorie, 8 titoli piloti (dal 2010 al 2013 con Sebastian Vettel, dal 2021 al 2024 con Max Verstappen) e 6 titoli costruttori (2010, 2011, 2012, 2013, 2022 e 2023). 
Con queste parole Oliver Mintzlaff ha voluto salutare Christian Horner. "Vorremmo ringraziare Christian Horner per il suo straordinario lavoro negli ultimi 20 anni. Con il suo instancabile impegno, la sua esperienza, la sua competenza e il suo pensiero innovativo, ha dato un contributo significativo all'affermazione della Red Bull Racing come uno dei team di maggior successo e prestigio in Formula 1. Ti ringrazio di tutto, Christian, e rimarrai per sempre una parte importante della storia del nostro team".

Contestualmente all’addio di Christian Horner, la Red Bull ha annunciato anche alcuni avvicendamenti che riguardano anche lo junior team Racing Bulls, con il sopra raffigurato Laurent Mekies che con effetto immediato assumerà la mansione di Team Principal e Ceo Red Bull al posto del già citato Horner (è la prima volta che il Team Principal del team satellite viene promosso a capo del team ufficiale), mentre a ricoprire la mansione svolta fino ad oggi da Mekies sarà Alan Permane, figura di esperienza in Formula 1 approdata in Racing Bulls a inizio 2024 nelle mansioni di Direttore Sportivo (mansione già ricoperta in passato dal 2012 fino al 28 Luglio 2023 per il team Lotus, divenuto poi Renault/Alpine). 

Così Laurent Mekies ha commentato la sua promozione al ruolo di Ceo e Team Principal in Red Bull. "L'ultimo anno e mezzo è stato un assoluto privilegio guidare il team con Peter (Bayer, CEO di Racing Bulls n.d.r). È stata un'avventura straordinaria contribuire alla nascita della Racing Bulls insieme a tutti i nostri talenti. Lo spirito di tutto il team è incredibile e credo fermamente che questo sia solo l'inizio. Alan è l'uomo perfetto per prendere il comando ora e continuare il nostro percorso. Conosce il team come le sue tasche ed è sempre stato un pilastro importante dei nostri primi successi."

Queste le parole con cui Alan Permane ha commentato la sua promozione a Team Principal in Racing Bulls. "Sono molto onorato di assumere il ruolo di Team Principal e vorrei ringraziare Oliver e Helmut (Marko, n.d.r) per la fiducia che hanno riposto in me. Non vedo l'ora di lavorare con Peter per continuare l'ottimo lavoro che sia lui che Laurent hanno svolto nel portare avanti questa squadra. Questa è una nuova sfida per me, ma so di poter contare sul supporto di tutti."

In seguito all’addio di Horner anche due manager legati all’ormai ex Team Principal inglese hanno lasciato il team austriaco: ci riferiamo al Responsabile marketing Oliver Hughes e al Responsabile della comunicazione e dei social Paul Smith

L’addio di Horner e le reazioni di Verstappen e del suo entourage

In tanti dietro a questa improvvisa uscita di scena di Christian Horner hanno visto un tentativo da parte di Red Bull di riportare un po' di sereno nei rapporti con l’entourage di Max Verstappen. In tanti ricordano infatti il rapporto ormai deterioratosi tra l’ormai ex Team Principal e il padre del campione olandese Jos, arrivato al suo punto più basso lo scorso anno in Bahrain, così come domenica scorsa al termine del Gp di Gran Bretagna. Come stanno, però, realmente le cose? Ad intervenire in seguito all’addio di Horner è stato il manager di Max Verstappen, Raymond Vermuelen (sopra raffigurato con il campione olandese in Arabia Saudita), che, contattato dal quotidiano olandese De Telegraaf, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni. 
"Siamo stati informati in anticipo dal management della Red Bull che questa decisione era stata presa. Spetta alla Red Bull fornire ulteriori spiegazioni sulle ragioni. Continuiamo a monitorare l'aspetto sportivo e puntiamo a prestazioni migliori per tornare al vertice. Da questo punto di vista, nulla cambierà".

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Max Verstappen (@maxverstappen1)

Pochi minuti fa anche lo stesso Verstappen sui propri social ha voluto ringraziare (e al contempo salutare) Christian Horner. “Dalla mia prima vittoria in gara a quattro campionati del mondo, abbiamo condiviso successi incredibili. Abbiamo vinto gare memorabili e battuto innumerevoli record. Grazie di tutto, Christian!”

Il futuro di Horner in Formula 1 

Preso atto del licenziamento appena avvenuto, la domanda che tanti appassionati ora si pongono è: quale potrà essere il futuro di Christian Horner in Formula 1? Diverse le squadre a lui interessate, a cominciare dalla Ferrari. In un momento in cui il futuro dell’attuale Team Principal Frederic Vasseur è ancora incerto (con il contratto del 57enne manager francese in scadenza a fine anno), non è da escludere neanche la possibilità che la scuderia di Maranello possa nuovamente contattare il 51enne manager inglese. Ricordiamo, infatti, che Horner gode di grande stima all’interno della stessa Ferrari, e che già nel 2022 la scuderia di Maranello provò a contattarlo offrendogli proprio la mansione di Team Principal, che alla fine Horner (pur ringraziando per l’oferta) rifiutò, essendo impegnato a tempo pieno per la crescita della Red Bull. Con il suo licenziamento ad opera del team austriaco, non è da escludere che questa trattativa non possa in qualche modo ripartire. 

Oltre a Ferrari, però, non è da sottovalutare neanche l’ipotesi Alpine. Non solo per via del forte rapporto di amicizia che lega Christian Horner a Flavio Briatore, ma anche poco tempo fa fu lo stesso manager piemontese ad esprimere piena solidarietà allo stesso Horner in merito allo scandalo che lo vide protagonista lo scorso anno.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Flavio Briatore (@briatoreflavio)

Così come peraltro anche in questi minuti è stato proprio lo stesso Briatore a difendere le difese di Horner augurandogli il meglio, con queste parole. “20 anni al vertice dicono tutto. Un avversario in pista, ma anche un amico fuori. Complimenti per i tuoi successi @christianhorner alla @redbullracing e ti auguro il meglio per la tua prossima avventura. Forza Christian!”

Una cosa, comunque, è certa: con l’addio a Christian Horner la Red Bull perde un prezioso punto di riferimento, ma ancor di più uno dei Team Principal più vincenti della storia della Formula 1. Da dove ripartirà la storia di Horner nella massima serie motoristica sarà solo il tempo a dirlo.