Una situazione destinata a risolversi a breve. Solamente nei prossimi giorni (come dichiarato in occasione della Press Conference di giovedì scorso nella gara casalinga del Montmelò) Carlos Sainz Jr ufficializzerà il suo futuro in Formula 1. Una scelta piuttosto complicata, quella del pilota spagnolo: non è un mistero, infatti, che Sainz avrebbe preferito proseguire in Ferrari al fianco del riconfermato Charles Leclerc, ma la decisione della scuderia di Maranello di affiancare al talentuoso monegasco dal prossimo anno un pilota d’esperienza quale il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton ha costretto Carlos a cercare posto altrove, sperando di poter trovare un sedile in un altro top team. Se McLaren al pari di Ferrari ha entrambi i sedili blindati (con Norris e Piastri riconfermati nei mesi scorsi con contratti pluriennali), l’auspicio del pilota spagnolo alla luce anche della vittoria conseguita lo scorso Aprile in Australia era comunque quello di poter approdare o in Mercedes (proprio al posto di Hamilton) o in Red Bull (al fianco di Verstappen con cui aveva già corso nel 2015 e nelle prime gare 2016 in Toro Rosso).
Speranze risultate alla fine vane: se Red Bull ha preferito riconfermare Sergio Perez offrendogli un contratto biennale (anche se nel paddock si vocifera di un accordo 1+1, che darebbe così modo a Red Bull di puntare su Tsunoda o Lawson in ottica 2026, qualora Checo dovesse continuare ad essere altalenante nei risultati) per non affiancare al tre volte campione del mondo olandese un pilota di carattere come lo spagnolo, sul fronte Mercedes (come emerso nei giorni scorsi da un’intervista rilasciata dal Team Principal Toto Wolff all’edizione spagnola della testata americana Car and Driver) le trattative con Sainz erano anche arrivate a uno stato avanzato, salvo poi decidere il team tedesco di ufficializzare il nome del nuovo pilota solo in autunno in modo tale da poter valutare anche eventuali colpi di scena sul fronte mercato (vedi un clamoroso addio di Verstappen alla Red Bull, al momento alquanto improbabile), così come la crescita di Kimi Antonelli, che al momento rappresenta il candidato numero uno alla sostituzione di Lewis Hamilton. Una tempistica (quella di aspettare fino all’autunno per un eventuale posto in Mercedes) che non sarebbe andata bene all’entourage di Sainz, secondo quanto dichiarato da Toto Wolff, motivo per il quale la trattativa con Mercedes di fatto è andata naufragando.
Allo stato attuale, quindi, sono tre le possibilità dinanzi a Carlos Sainz Jr in merito al suo futuro in Formula 1: Audi, Williams, a cui poi si è aggiunta nello scorso weekend anche Alpine, in concomitanza con la nomina di Flavio Briatore nelle vesti di Executive Advisor. Come già raccontato a fine Maggio, le varie possibilità hanno dei pro e dei contro, a cui però in questi ultimi giorni si sono aggiunte delle novità, che meritano di essere approfondite.
Non c’è dubbio che per Audi poter schierare Carlos Sainz Jr come prima guida sarebbe un vero e proprio colpo (dopo aver ingaggiato nelle scorse settimane Nico Hulkenberg). Detto questo, però, dobbiamo ricordare che il 2025 sarà un’annata di transizione per la Sauber (che potrà contare per l’ultima volta sulle power unit Ferrari), in quanto dal 2026 il team elvetico diventerà squadra ufficiale Audi, con il telaio prodotto nelle sede Sauber di Hinwil, mentre il motore verrà prodotto nello stabilimento della Casa a Quattro Cerchi sito a Neuburg an der Donau. Visto e considerato che per Audi sarà un debutto ufficiale come motorista in Formula 1, è pressochè impossibile immaginare che la squadra possa già essere fin da subito competitiva per il titolo, anche tenuto conto del fatto che la stessa Audi si è data tempo ben tre stagioni per trovare una sua competitività e per poter puntare al titolo mondiale.
Un progetto, quello Audi, da leggere quindi a medio-lungo termine. Un pilota ambizioso come Carlos Sainz Jr che desidera ardentemente vincere sarebbe disposto ad aspettare almeno 3-4 anni con Audi per poi arrivare (forse) a lottare per il titolo mondiale?
La seconda opzione (vista con sempre più interesse da parte di Sainz) porta alla Williams. Vero, attualmente il team di Grove guidato da James Vowles in Classifica Costruttori ha ottenuto solamente due punti (entrambi con Albon). Detto questo, però, la Williams può contare sulle power unit Mercedes, che secondo i principali osservatori potrebbero essere nel 2026 le migliori power unit del lotto, andando così a ricalcare quanto avvenne nel 2014 al via della rivoluzione turbo-ibrida, quando le power unit tedesche erano nettamente le migliori del lotto. Qualora le previsioni dovessero venir rispettate e qualora Sainz dovesse scegliere questa strada, se il 2025 potrebbe rivelarsi una stagione interlocutoria per il pilota spagnolo, il 2026 potrebbe metterlo nelle condizioni di poter lottare per qualcosa di molto più significativo. Non solo. Come emerso negli ultimissimi giorni, James Vowles avrebbe messo a disposizione di Sainz in caso di approdo in Williams anche una clausola rescissoria, che gli consentirebbe di poter lasciare in qualsiasi momento la squadra qualora dovesse liberarsi un posto all’interno di un top team. Ipotesi, questa, da non sottovalutare.
La terza ipotesi dinanzi alla quale si trova Carlos Sainz è emersa solamente nel weekend del Gp di Spagna ed è quella che potrebbe portarlo all’Alpine. In caso di accettazione, per Sainz sarebbe quasi un ritorno, visto che negli ultimi quattro Gp della stagione 2017 così come per tutta la stagione 2018 aveva già guidato per Renault. Un team, Alpine, che (a differenza di Sauber/Audi e Williams) nelle ultime gare ha cominciato a dare dei chiari segnali di risveglio dopo un inizio di campionato piuttosto disastroso conquistando sette punti nelle ultime tre gare (decimo posto di Gasly a Monaco, nono posto di Gasly e decimo posto di Ocon sia in Canada che in Spagna), e che, come detto, negli ultimi giorni ha visto il ritorno di Flavio Briatore nelle vesti di Executive Advisor, fortemente voluto dal CEO Renault Luca De Meo con il chiaro obiettivo di rilanciare il team francese. In questo obiettivo di rilancio dell’Alpine è filtrata anche la possibilità di una trasformazione della squadra da team costruttore a team cliente, alla luce di un possibile abbandono delle power unit Renault a favore di un’adozione dal 2026 delle power unit Mercedes, resa possibile non solo dalla conclusione della partnership motoristica tra il motorista tedesco e l’Aston Martin (che utilizzerà le power unit Honda), ma anche dagli ottimi rapporti esistenti tra il Team Principal Mercedes Toto Wolff e Briatore.
Qualora alla fine Alpine dovesse davvero decidere di adottare le power unit Mercedes dal 2026, è chiaro che alla fine le opzioni Williams ed Alpine andrebbero quasi ad assomigliarsi per Sainz, con la sola differenza fatta dalla clausola rescissoria a favore del pilota spagnolo proposta dal team di Grove, che al momento (secondo quanto si apprende) non sarebbe stata proposta dall’Alpine.
Una decisione piuttosto complicata quella di Sainz, chiamato a valutare quella che potrà essere per lui la migliore soluzione possibile per le prossime stagioni in Formula 1, tenendo anche conto di una stagione 2025, che quasi sicuramente sarà per lui interlocutoria. Sposare un progetto a breve, medio o lungo termine, accettando inevitabilmente tutti i rischi ne conseguono? Solamente i prossimi giorni ci aiuteranno a capire quale strada alla fine avrà scelto il pilota spagnolo.