Provenienza: Granada (Spagna, 2015)
2016-2017: Inter, 27 presenze, nessuna rete
2017-2018: Palermo (Italia, Serie B)
Iniziò alla grande, nell’Inter del 2015-2016, formando con Miranda una coppia granitica, salvo poi abbassare progressivamente il livello di guardia incappando in una serie di svarioni preoccupanti, avviandosi verso una sorprendente fase di involuzione: indimenticabili furono il clamoroso “buco” difensivo che regalò un rigore decisivo al Sassuolo, ma anche la goffa autorete con l’Atalanta e le diverse amnesie registrate contro il Carpi, contro formazioni di non eccelso livello. A suggellare il corollario di vergogne l’espulsione con la Juve, quado si mise platealmente le mani nei capelli per il fallo da rigore su Cuadrado: alla stessa maniera fecero i suoi tifosi. Nonostante tali pasticci, conditi da insicurezze e conseguenti espulsioni, tutti tesero a sottovalutare il suo momento-no, accecati dall’ottimo periodo in cui fece faville in coppia con il citato Miranda. E invece ha confermato i medesimi limiti su cui nemmeno lo stesso Miranda o altri compagni di reparto potevano mettere una pezza. Non è un mistero che abbia dimostrato di mancare di personalità: per giocare bene il centrale colombiano ha bisogno di una squadra attrezzata ed ordinata, nonché di un difensore esperto al suo fianco: e quando, nella prima parte del campionato, l’Inter sembrava effettivamente avere una parvenza di squadra, e accanto a lui c’era un Miranda in stato di grazia, anche Murillo sembrava un difensore insuperabile. Sembrava, appunto. il tempo ha rivelato invece un’altra verità, è cioè che il colombiano è senza dubbio un buon difensore, ma troppo acerbo per essere accostato a squadre di livello. Insicuro.
@Stracult
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