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Nove gol alla Norvegia

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© APS
A Chisinau la Nazionale di Gattuso ha raccolto una vittoria faticosa ma meritata, e gli insulti di qualche suo sedicente tifoso, poche ore dopo il miracolo a metà dell'Estonia. Il Mondiale è ancora lontano...

L’Estonia ha fatto sognare i tifosi dell’Italia più della squadra messa in campo da Gattuso a Chisinau, resistendo per 50 minuti a una versione minore della Norvegia, prima che Sorloth aprissa la strada all’ennesima goleada della squadra di Solbakken. Che domenica si presenta alla partita di San Siro con 3 punti di vantaggio rispetto agli azzurri ed una differenza reti di più 29, rispetto al più 12 italiano. Significa che l’Italia per andare al Mondiale direttamente deve vincere con 9 gol di scarto e questo, nonostante la narrazione recente sui tantissimi centravanti fenomenali, è impossibile.

Gattuso ha però fatto il suo dovere, vincendo 5 partite che doveva vincere, e magari conquisterà anche la sesta, buona per l’autostima in vista degli spareggi di marzo. Non è abbastanza per scendere in strada sbandierare, ma lo è per dire che il campione del mondo 2006 ha creato un clima migliore rispetto a quello dell’era Spalletti pur non essendo certo fra i migliori allenatori italiani (gruppo di cui fa parte Spalletti, per dire), anzi. In attesa dei verdetti delle ultime partite e ovviamente del sorteggio di giovedì prossimo a Zurigo, si può almeno dare per probabile il mancato incrocio con Turchia, Polonia e Ucraina, cioè le probabili da prima fascia insieme all’Italia.

Congetture inutili, così come i corsi e ricorsi storici riguardanti il 4-2-4 e l’analisi della partita con la Moldova, giocata discretamente e senz’altro con impegno, con buona pace dei sedicenti Ultras Italia che hanno urlato ‘Andate a lavorare’. Sarebbe facile ribaltare su di loro l’invito, e bene ha fatto Gattuso a criticarli anche se a farlo sarebbe dovuto essere uno qualunque dei presidenti federali che di sono succeduti dal 2000, anno della nascita degli Ultras Italia, a oggi. Di sicuro non li si può definire tifosi, basterebbe conoscere un minimo la loro storia. Tifosi sono i quasi 6 milioni di italiani che hanno preferito l’insulsa partita di Chisinau a Musetti-Alcaraz, magari anche i 30 che si aggiungerebbero per un Mondiale svalutato dal punto di vista sportivo ma pur sempre appuntamento generazionale.

stefano@indiscreto.net