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Donnarumma il portiere-portiere

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© LAPRESSE
La scelta di Guardiola per il Manchester City ha stupito molti, dopo tanti anni di enfasi sulla costruzione dal basso. Anche se poi il numero uno azzurro è capace anche con i piedi...

Gigio Donnarumma è il volto dell’Italia di Gattuso che proverà ad andare al Mondiale, probabilmente dovendo passare dalla porta di servizio dei playoff a meno che non si inizi a vincere con goleade assurde già contro l’Estonia. Donnarumma è anche il volto italiano del calciomercato dell’estate 2025, e pazienza se il marketing giornalistico ci impone di esaltare quarantenni e altri bolsi che vengono a svernare in Serie A. Lo è perché il suo status di miglior portiere del mondo è stato certificato dalla modalità con cui il Manchester City lo ha ascquistato, su pressing di Guardiola.

30 milioni di euro per un portiere in scadenza di contratto, messo fuori rosa dal PSG e da un Luis Enrique hombre non proprio vertical, e con quasi nessuno al mondo che si potesse permettere il suo ingaggio, sono un attestato di stima enorme, al di là del fatto che per il club di proprietà araba questi soldi siano pochi, pensando ai tanti costosissimi flop di mercato dell’era Guardiola, da Mendy a Kalvin Phillips, con tanti sopravvalutati (Grealish su tutti) e anche qualche portiere sbagliato come Claudio Bravo.

Donnarumma ha firmato un contratto quinquennale, valido fino al 30 giugno 2030, con un'opzione per un ulteriore anno, e andrà a guadagnare una base di 15 milioni di euro lordi a stagione, con aumenti progressivi e bonus che lo porteranno in zona 20. In Serie A soltanto Vlahovic e Lautaro Martinez guadagnano (al lordo) di più, ma si tratta di clamorose eccezioni. Di sicuro i portieri sono lontanissimi da queste cifre: Di Gregorio, titolare in quella Juventus che anni fa Mino Raiola vedeva nel futuro di Donnarumma, guadagna un terzo dell’attuale portiere del City.

Andando oltre le cifre, comunque interessanti (in tutto questo c’è anche un milione per il Milan), si può notare che il flessibile, molto più dei suoi discepoli, Guardiola, dopo avere abiurato il falso nueve per Haaland ha messo nella giusta prospettiva anche il portiere di costruzione, lasciando partire Ederson e ingaggiando appunto Donnarumma, protagonista assoluto del trionfo del PSG in Champions, in tutte le partite (decisivo ai rigori contro il Liverpool negli ottavi, clamoroso contro Aston Villa e Arsenal) tranne ovviamente che nella finale contro l’Inter.

Peraltro anche il numero 1 azzurro è capace con i piedi, anche se meno di Ederson che è molto preciso anche nei passaggi lunghi. Da notare che Trafford, teriuco vice-Donnarumma, pur essendo cresciuto in un City già guardioliano, e ricomprato quest’anno dal Burnley in una di quelle operazioni che rendono la pompata Premier League il vero campionato dei bilanci truccati, non è certo un portiere di costruzione. Insomma, onore a Ederson ma Guardiola adesso vuole un portiere-portiere e ha preteso il migliore.

stefano@indiscreto.net