Cristiano Ronaldo sta soffrendo per non essere nella vetrina del Mondiale per club ma intanto ha prolungato fino al 2027 il suo contratto con l'Al Nassr diretto da Fernando Hierro, che ha appena salutato Pioli. Al di là dei soldi, questo significa che CR7 giocherà come minimo fino a 42 anni e ad alto livello per un giocatore di movimento non accadeva dai tempi di Matthews, che giocò in First Division, l'odierna Premier League, fino a 50 anni e in nazionale fino a 42, come Roger Milla che però era quasi un ex, senza dimenticare i 41 di Totti, Zanetti, eccetera. Il gol di tre settimane fa nella finale di Nations League vinta contro la Spagna non rimarrà l'ultimo e fa impressione pensare che quando nel 2018 passò dal Real Madrid alla Juventus veniva considerato in declino, anche perché lo era. Ma quando si parte da molto in alto il declino si può anche gestire.
Chi glielo ha fatto fare a Maurizio Sarri di tornare alla Lazio? Il mercato di Lotito bloccato da tre parametri fuori norma, fra cui l'indice di liquidità che da gennaio non conterà più visto che la Serie A si allineerà alle regole UEFA (in estrema sintesi: ingaggi e ammortamenti non potranno superare l'80% dei ricavi), ha sorpreso un allenatore che non pensava gli prendessero Yamal ma qualcuno di suo gradimento sì, una volta sfoltita una rosa di 30 giocatori. Da qui a parlare di dimissioni di Sarri ce ne corre, ma certo è che Lotito per sbloccare la situazione dovrebbe mettere nella Lazio soldi nuovi, soldi suoi, se è vero che non vuole cedere i più forti. Facile previsione: un'estate di battglie legali da parte dell'unico dichiarato anti-Gravina, dopo la normalizzazione di De Laurentiis. La logica dice che sarebbe il momento di vendere: non Tchaouna, ma la Lazio.
Cosa cambia per lo sport e per il calcio italiano l'elezione di Luciano Buonfiglio a presidente del CONI? Pochissimo, perché al di là della figura di Malagò, vincitore morale di questa competizione corridoistica visto che Pancalli era il candidato di Abodi e delle grandi federazioni (tennis e nuoto su tutte) e Carraro l'uomo che poteva entrare in scena in una situazione di stallo, il CONI nel mondo di oggi esiste soltanto in maniera formale. Uno stipendificio svuotato di potere da Sport e Salute e dal fatto che la fine del Totocalcio gli abbia da tanti anni tolto autonomia finanziaria. Un personaggio molto mediatico come Malagò lo ha fatto negli ultimi 12 anni sembrare più importante di ciò che era, con Buonfiglio (fra l'altro grande elettore di Malgò nel 2013, quando ruppe il fronte pro Pagnozzi) non sarà la stessa cosa. Restringendo il discorso al calcio, l'astuto Gravina non si è schierato apertamente per nessuno e del resto anche i suoi rapporti con Malagò si prestano a più letture: la nostra è che anche a questo giro sia stato in sintonia con il partito che ha vinto. Cambia comunque davvero pochissimo e del resto il calcio è uno dei pochi sport che possano fare a meno del carrozzone olimpico.