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L'Italia di Gattuso

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© LAPRESSE
La scelta del successore di Spalletti è diventata ufficiale, dopo i rifiuti di Ranieri e di Pioli: per tornare al Mondiale Gravina e Buffon hanno scelto di evocare lo spirito del 2006...

Rino Gattuso allenatore della Nazionale era il piano C di Gravina, dopo i rifiuti di Ranieri e la strana situazione di Pioli, non proprio un rifiuto ma quasi, con l’autocandidatura di Mancini che non è mai stata nemmeno il piano D. E piano C è stato, in omaggio al Mondiale 2006 e allo spirito positivo che dovrebbe evocare: Gattuso rispetto ai De Rossi e ai Pirlo della situazione non ha mai avuto l’aura del predestinato, ma di sicuro ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco in paesi diversi e in situazioni difficili. Poi il suo essere nella scuderia di Jorge Mendes e il suo grande nome di giocatore lo hanno aiutato a rimanere a galla nonostante esoneri e polemiche varie con gli ambienti in cui ha lavorato, Hajduk Spalato compreso, ma non scopriamo oggi il valore delle relazioni e degli amici: che Silvio Baldini alleni in Serie C e Gattuso alleni la Nazionale non è purtroppo strano.

Gravina ha così deciso di abbandonare una linea per così dire giochista, qualsiasi cosa voglioa dire, che partiva da Lippi per arrivare a Spalletti, passando per Donadoni, Prandelli, Conte, Ventura e Mancini, con risultati evidentemente diversi, per un allenatore che trasmette al pubblico e ai giocatori un altro tipo di messaggio (fra l’altro le squadre di Gattuso, per lo meno quelle che abbiamo visto, hanno sempre provato a giocare a calcio e non sono mai state particolarmente grintose), come a dire: conta soltanto andare al Mondiale, facendo appello allo spirito guerriero che gli italiani hanno a volte nelle situazioni più difficili e quasi mai nell’ordinaria amministrazione. La scelta di Gattuso è stata caldeggiata, oltre che approvata, da Buffon, ma va detto che la prima idea di Gravina, cioè Ranieri, avrebbe davvero avuto un senso per tutti gli italiani. Magari un giorno il senior advisor della Roma spiegherà cosa sia cambiato in una notte, fra il giusto orgoglio per il coronamento della carriera con un Mondiale ed il rifiuto di salire sul treno della vita, facendo sembrare ogni altro c.t. scelto un ripiego, come in effetti è Gattuso.

Come sarà l’Italia di Gattuso? La sua storia di allenatore, soprattutto quella al Milan e al Napoli che non conosciamo per sentito dire, dice che quando ha avuto i giocatori per fare il 4-3-3 ha sempre fatto il 4-3-3, quindi è probabile che la Nazionale punti a questo modulo, tenendosi cara gli esterni offensivi: non c’è Yamal, ma Orsolini e Zaccagni all’ultima rilevazione sono italiani. Gattuso non è comunque un allenatore dogmatico e in ogni caso sa benissimo che non sarà giudicato per le sue innovazioni tattiche. Inutile sparare frasi roboanti tipo 'L'Italia non può stare fuori dal Mondiale', perché è stata fuori dagli ultimi due e non si è suicidato nessuno. Se Mancini se l'era trovato e Spalletti arrivava da un scudetto stravinto, Gattuso è la grande scommessa di Gravina. Ma qualcosa ci dice che anche senza Mondiale o una onesta e faticosa qualificazione tramite playoff la sua poltrona non traballerà. 

stefano@indiscreto.net