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Una licenza per Del Piero

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© LAPRESSE/LUSSOSO
Un ritorno sempre rimandato, il caso Cellino, americani contro ultras e il presente dell'Everton

Quali squadre di possono allenare con la licenza UEFA Pro, appena conseguita da Del Piero dopo il corso frequentato a Coverciano? Risposta facile: tutte, anche la Juventus. In fondo Pirlo non aveva più esperienza in panchina di Del Piero quando nel 2020 Andrea Agnelli ebbe la cattiva idea di liberarsi di Sarri per puntare sul calcio liquido di un ex grande campione, qualifica che di per sé non assicura successi in panchina. Vale anche per Del Piero, ovviamente, il cui ritorno in bianconero non ha più ostacoli personali, come era fino a tre anni fa, ma soltanto considerazioni di competenza. E a parità di inesperienza, a 51 anni, si possono fare più danni da dirigente che da allenatore. Non stiamo dicendo che Elkann ci stia pensando, ma il messaggio di del Piero è chiaro: ora o mai più, a prescindere dal ruolo.

Il caso Brescia che sta sconvolgendo la Serie B senza colpe della Covisoc, che aveva interpellato l’Agenzia delle Entrate il 28 febbraio, è anche un caso Cellino, da 8 anni al comando del club senza mai mostrare l'intuito e la fantasia del passato. Perché nessuno crede che un dirigente esperto come lui si sia fatto truffare usando un credito di imposta inesistente per pagare 1,4 milioni di IRPEF e INPS e rivolgendosi per l’operazione al fantomatico Gruppo Alfieri. E se è stato davvero così è anche peggio.. 

Una buona notizia per il calcio italiano è la richiesta di risarcimento danni che il Milan ha fatto nei confronti di tre ultras rossoneri accusati di associazione per delinquere finalizzata a estorsioni e aggressioni. Non che ci siano molte speranze di avere quei 458.000 euro per danni di immagine, ma il segnale è lo stesso importante ed è probabile che venga imitato da altre proprietà straniere che al di là degli aspetti delinquenziali (non sempre certificati o certificabili) ritengono il fenomeno ultras inconcepibile e anche inutile, posizione spesso non condivisa da alcuni dirigenti italiani da loro scelti, soprattutto se appartenenti alla vecchia scuola.

L’addio dell’Everton a Goodison Park ha fatto notizia in tutto il mondo, anche dove non è che tutto ciò che è vecchio viene definito ‘monumento’, come da noi. Viene onorato ma anche collocato nel passato, al di là della sua sopravvivenza fisica. Detto che l’addio allo storico impianto va asteriscato, visto che ci giocherà l’Everton femminile, che però in questa stagione ha avuto una media spettatori di 2.062 nel piccolo (2.200 posti) Walton Hall Park. Chissà se l’effetto nostalgia, per uno stadio che era la casa dell’Everton dal 1892, ne attirerà qualcuno in più… Questa è la speranza dei Friedkin, che in Inghilterra hanno trovato la possibilità di vivere nel presente.

stefano@indiscreto.net