Cosa deve fare di più Massimiliano Allegri per farsi esonerare, con un anno di anticicipo sulla fine del contratto? Probabilmente niente, quindi la sceneggiata nel finale di Juventus-Atalanta è stata per certi versi superflua. Uno sfogo in tre parti. Prima il ‘senza giacca’ a bordo campo urlando verso Maresca, con tanto di espulsione e invettiva contro Rocchi. Poi i gesti all’indirizzo di Giuntoli, in cui c’erano tutte le tensioni degli ultimi mesi di un allenatore nel mirino dei suoi stessi dirigenti e di gran parte dei tifosi della Juventus, quello dell'#AllegriOut ma non solo. Infine il litigio con il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, con poco velate minacce, senza più filtri. In ogni caso l’Allegri ironico di un tempo, anche nelle sconfitte, non esiste più ed in generale tutte le ultime tre stagioni sono state all’insegna del livore e del risentimento. E fra l'altro questa potrebbe anche non chiudersi: nella Juventus di una volta sarebbe stato accompagnato subito alla porta, in questa chissà.
Uno sfogo che non deve far dimenticare la Coppa Italia vinta di corto muso ma con grande merito contro un’Atalanta in forma, la quindicesima della Juventus e la quinta personale per Allegri, unico suo successo nel suo triennio del ritorno, e ricordare le formazioni delle altre quattro vinte spiega molto dell’atteggiamento di Allegri, richiamato da Andrea Agnelli alla fine dell’era Cristiano Ronaldo, per rivincere subito lo scudetto, e rimasto invischiato nei problemi finanziari dell’ultima Juventus e di quelli personali di Agnelli stesso. La vera stagione deludente del ritorno di Allegri è stata la prima, con una rosa ancora di altissimo livello, fra Morata, De Ligt, Dybala, Chiellini e Bonucci sia pure entrambi agli sgoccioli, il neoarrivato Locatelli, Kulusevski e Bentancur per la prima parte della stagione e da gennaio con il colpo Vlahovic. Male, come gioco e come risultati, mentre le ultime due hanno qualche attenuante e senza la penalizzazione, giocando quindi quest’anno la Champions, ci sarebbe stato tutto un altro entusiasmo. Quello spirito che fino al pareggio con l'Empoli e allo scontro diretto ha tenuto i bianconeri in corsa per lo scudetto. Il resto lo ha fatto una rosa sopravvalutata, con molti ingaggi da Juventus di Cristiano Ronaldo per giocatori da metà classifica che soltanto in parte Allegri ha voluto o accettato.
E adesso? Salutare Allegri può costare alla Juventus 13 milioni di euro lordi, cioè il costo aziendale del 2024-25, ed è difficilissimo che Allegri rinunci ad un solo centesimo, a meno di avere l’offerta di un grande club (che non c’è) e soprattutto la voglia di allenarlo. Ma Giuntoli è del partito di chi pensa che gli allenatori possano migliorare anche i giocatori di Serie A, di sicuro non inizierà il suo secondo anno alla Juve con un tecnico che non lo convince. L’ironia del calcio adesso per le sue ultime due partite in bianconero riserverà (forse) ad Allegri lunedì il Bologna del suo probabile successore Thiago Motta e la domenica seguente il Monza del suo massimo estimatore Adriano Galliani. Certo è che Allegri, allenatore degli anni Ottanta (con qualche contro ma anche moltissimi pro) paracadutato nel calcio di oggi, rappresenta un'idea di calcio, non meno di Guardiola, Thiago Motta, De Zerbi o Gasperini. La domanda sorge quindi spontanea: come avrebbe giocato e cosa avrebbe vinto Guardiola con la rosa della Juventus 2023-24?
Ecco. Il tema ‘allenatori juventini’ riguarda anche Gasperini, il più juventino (e in rapporto ai giocatori a disposizione anche il più bravo) di tutti, cercato da tante squadre ma incredibilmente mai da una Juventus per cui sarebbe perfetto. Il gol di Vlahovic all’inizio ha imposto all’Atalanta l’unico tipo di partita che non voleva fare, oltretutto senza un riferimento in avanti come lo Scamacca recente e con prestazioni negative a sorpresa come quella di Koopmeiners. Una partita basata più su duelli individuali che sulla manovra, situazione che spesso dice male all’Atalanta. Il palo di Lookman la sliding door, ma anche ai punti Allegri questa volta ha vinto. Così Gasperini dovrà cercare di rimanere calmo, in attesa del Bayer Leverkusen, sentendosi fare le solite domande dai beceri cultori della bacheca.
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