Home

Calcio

Calcio Internazionale

Formula 1

Basket

Altri Sport

Personaggi

Guerin Sportivo

LIVE

Per Buffon il Mondiale a Parma

LEGGI TUTTO
© LAPRESSE
Il finale di un campione, Mancini senza risposte, la narrazione del declino e la Champions dell'Atalanta.

Rinnovo a sorpresa per Gigi Buffon al Parma, con il presidente Kyle Krause ad annunciare il prolungamento biennale del contratto, quindi fino al 2024. Quando il portiere campione del mondo 2006 avrà 46 anni… Ma al contrario di altre vecchie glorie Buffon è ancora competitivo in campo con i colleghi del presente: sta disputando un ottimo campionato, sul piano personale senz’altro migliore di quello di un Parma lontanissimo dalla zona playoff, e in B per percentuale di parate soltanto Paleari e Andrade gli sono davanti. Non si capisce perché Buffon debba smettere, se non ne ha voglia o non ha alternative interessanti. L’errore è paragonarlo, o peggio ancora paragonarsi, al Buffon di 10 anni fa, ma finché si può è meglio giocarsi la vita nell’arena invece che nel mondo reale. Quanto a Qatar 2022, ammesso che l’Italia di qualifichi, è al tempo stesso un bellissimo sogno e una cattiva idea.     

La Lega di Serie A ha diffuso i calendari, con anticipi e posticipi, della ventinovesima e trentesima giornata di campionato, quindi delle partite fra il 12 e il 14 marzo e di quelle fra il 18 e il 20. E allora? Allora c’è che la richiesta di Gravina di rimandare una giornata, in un calendario che lo consentirebbe senza problemi visto che il Mondiale sarà in novembre, ha avuto come risposta né un sì né un no, ma il fatto compiuto. Quattro giorni dopo le partite domenicali l’Italia sarà in campo a Palermo contro la Macedonia nella sua semifinale dei playoff per andare in Qatar e fra viaggi e altro Mancini avrà a disposizione soltanto tre allenamenti per preparare la prima di due (si spera) partite decisive per il futuro del calcio italiano. È probabile che i giocatori arrivino in due o tre riprese, in modo che chi gioca venerdì (Sassuolo-Spezia e Genoa-Torino) e sabato possa essere sotto gli occhi di Mancini per qualche ora in più. Che pena, comunque. Senza drammatizzare, perché anche in caso di eliminazione il calcio in Italia non verrebbe abolito, si può dire che i club non si rendono conto della ricaduta negativa che anche per loro avrebbe un disastro.

Quasi tutti i grandi club di di Serie A stanno facendo meno punti rispetto a loro stessi la stagione scorsa: Juventus meno 8, Inter meno 7, Roma meno 6, Lazio meno 4. Atalanta meno 2. Eccezioni in positivo il Milan, più 1, e soprattutto il Napoli con un notevolissimo più 7. Delle due l’una: o i club importanti si sono indeboliti o sono migliorate di molto le medio-piccole. Alla fine è la stessa cosa. Le partenze di Cristiano Ronaldo e Lukaku possono spiegare i gol che mancano a Juventus e Inter, ma l’Atalanta? E le romane? In generale stiamo assistendo a tante partite un tempo scontate che si trasformano in autentiche battaglie: per il calcio un bene, per i tifosi delle grandi un male. E siccome le grandi raccolgono l’85% del tifo la nuova narrazione, anche degli stessi dirigenti del pallone, è quella del declino.

Dopo avere travolto la Sampdoria il quarto posto da Champions rimane per l’Atalanta, a 3 punti dalla Juventus ma con la partita con il Torino da recuperare, un obbiettivo concreto. La sfortuna di Gasperini è che la sua concorrente per il ritorno nel salotto buono del calcio europeo sia la Juventus versione Vlahovic e non quella di prima. Il calendario, con Roma, Napoli e Milan ancora da affrontare, è a prima vista più complicato di quello della Juventus che di grandi deve affrontare soltanto Inter e Lazio. Alla fine il colpo di testa di Danilo al 90’, con l’Atalanta in vantaggio 1-0, potrebbe aver deciso la stagione, ma in caso di arrivo a pari punti ad andare in Champions sarebbe l’Atalanta che negli scontri diretti ha una vittoria e un pareggio. Discorsi prematuri, per Gasperini meno importanti del recupero di un attaccante.