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La svolta di Giroud e Vlahovic

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© Getty Images
La lotta per lo scudetto riaperta, l'Atalanta sorpassata, l'occasione della Roma e le Final Four di Champions League.

Olivier Giroud ha riaperto la corsa per lo scudetto, anche se l’Inter vista contro il Milan non è sembrata una squadra in crisi ed in ogni caso rimane prima in classifica con una partita ancora da recuperare. Certo contro i rossoneri ha buttato via un match point, anche se per lo scudetto non c'era e non c’è soltanto il Milan ma anche un Napoli che a Venezia ha fatto una grande fatica a concretizzare la sua superiorità, in una partita tiratissima fino alla fine: quasi inutile ricordare che sabato alle 18 si gioca Napoli-Inter, mentre per il Milan c’è la Sampdoria domenica. Al di là dei risultati l’impressione è che la squadra di Pioli stia andando al 100% del suo potenziale, che poi sarebbe l’unico criterio per giudicare un allenatore, mentre Inter e Napoli abbiano ancora un po’ di margine: Inzaghi ha dalla sua un punto, forse 4 con tutto il rispetto per il Bologna, Spalletti l’essere sopravvissuto alla temuta Coppa d’Africa che fra poco gli ridarà Koulibaly, uscitone da trionfatore, e Anguissa.

Pochi minuti con il Verona e la Juventus è diventata la Juventus di Dusan Vlahovic, al di là del suo gol e poi di quello dell’altro neaocquisto Zakaria. Non che Vlahovic e Zakaria abbiano trasformato Allegri in un profeta del tiki taka, anzi gli daranno ancora più convinzione di essere nel giusto: del resto Agnelli l’ha richiamato perché è Allegri. Interessante quindi come quella per lo scudetto la lotta per il quarto posto, con i bianconeri che hanno messo la freccia e sorpassato un’Atalanta caduta in casa, dove il suo rendimento è scadente, contro il Cagliari e già entrata in una spirale di vittimismo, in parte (ma solo in parte, perché sabato Luca Percassi è stato votato come vicepresidente della Lega) anche giustificato. Domenica sera Atalanta-Juventus sarà quasi uno spareggio.

A proposito di lamentele, ricordando il gol annullato a Zaniolo nel finale e la successiva sua espulsione, con lo 0-0 contro il Genoa la Roma di Mourinho ha perso una grossa occasione per agganciarsi a questo trenino: il Genoa di Blessin visto all’Olimpico si è difeso onestamente e nulla più. In coda primo segno di vita della Sampdoria di Giampaolo e di un Sensi super, anche se il Sassuolo è una delle troppe buone squadre a non avere più obbiettivi già ad inizio gennaio: cosa dire di Fiorentina, Torino e Bologna? 

La Champions League terminerà con le Final Four, come l’Eurolega di pallacanestro? Ceferin in un’intervista al Journal du Dimanche non lo ha escluso, il che significa che dal 2024-25 questa formula è molto probabile. In sintesi: non solo la finale, ma anche le semifinali in partite uniche ed in un’unica sede, moltiplicando la drammaticità e quindi coprendo i mancati introiti per la semifinale in meno vendendo meglio il prodotto. È chiaro che il presidente della UEFA questa cosa delle Final Four non se l’è inventata dalla sera alla mattina, ma prima ha sentito i grandi club dalla sua parte, primo fra tutti il PSG presieduto dal suo amico Al Khelaifi, la bella favola del calcio sostenibile da contrapporre a quegli egoisti della Superlega. In ogni caso le sfide secche sono un bene per il calcio, sotto ogni profilo, a partire da quello dello spettacolo per arrivare a quello della salute. Chissà cosa c’era nella mente di chi ha deciso di far giocare su due partite le semifinali di Coppa Italia.