Dopo il bronzo delle donne l'estate azzurra si è arricchita di una nuova impresa come il titolo europeo Under 20, pur con l'asterisco che bisogna mettere di fianco a tutte le medaglie giovanili. In ogni caso un oro importante, a 12 anni da quello della squadra di Sacripanti che aveva in campo Della Valle, Tonut e Abass e dopo tante edizioni fra il mediocre e il disastroso, a rinforzare il pessimismo cosmico sul futuro della pallacanestro italiana. E anche la nazionale di Alessandro Rossi sembrava avere i quarti di finale come proprio limite, prima della clamorosa rimonta contro Israele e delle vittorie autorevolissime contro Serbia e in finale Lituania. Protagonisti assoluti lo spirito di squadra, visto che per gli infortuni l'Italia ha chiuso giocando in otto, e Francesco Ferrari. sicuro MVP della prossima A2 a Cividale a meno che la NCAA bussi di nuovo alla sua porta, senza dimenticare quanto hanno fatto Assui, anche lui abbastanza incredibilmente (viste le nuove logiche del mercato) rimasto in Italia, a Varese, Torresani e Marangon. Un oro bellissimo, questo di Creta, visto su YouTube e preso per la coda da Sky, che per la nazionale maggiore può significare poco, anche se Ferrari sarebbe da convocare subito, così come per la Serie A degli instant team, ma per le carriere di questi ragazzi invece tanto.
Sembra che l'ora di Donte DiVincenzo sia arrivata. vista la convocazione di Pozzecco per gli allenamenti in Trentino che iniziano il 30 luglio e la cittadinanza italiana per meriti speciali che dovrebbe arrivare a giorni. Lasciamo tutto sul dubitativo, visto che questa storia sta andando avanti da otto anni, da quando era protagonista al college con la maglia di Villanova, e che la questione dello 'straniero' (perché di questo si tratta) in Nazionale è sempre stata gestita in modo diverso dalla FIP a seconda delle stagioni. Senza contare che la guardia dei T-Wolves non si è ancora espressa pubblicamente sul tema, e gli stessi incontri con Pozzecco e Datome non hanno avuto riscontri, pur non essendoci nulla da nascondere. In questo quadro pare assurda l'improvvisa disponibilità di Darius Thompson, che il passaporto italiano lo ha per matrimonio e che sarebbe stato utilissimo già da anni. Se poi andiamo a vedere in quali ruoli l'Italia è scoperta la logica direbbe di puntare su Grant Basile, attualmente 'portoricano' come Gallinari che certamente a Euro 2025 ci sarà per il suo ultimo urrah azzurro. Insomma, DiVincenzo sarebbe una cosa (giocatore NBA di prima fascia che sceglie l'Italia), ma le alternative meno costose, per dire le cose come stanno, non mancano.
Il caso di Luigi Suigo segna un punto di non ritorno per quanto riguarda lo sport italiano: adesso è ufficiale che curare il settore giovanile è insensato sotto il profilo finanziario, sportivo e umano. In sintesi: il diciottenne Unicorno italiano, o presunto tale, lo Wembanyama bianco, lascia l’Olimpia Milano per il Mega Basket di Belgrado. La logica di Suigo e dei suoi agenti (la Sigma Sports, che gestisce quasi tutti gli italiani più forti, da Fontecchio a Melli) non si discute: non va nella ricchissima NCAA perché non può farlo (non ha ancora il diploma), non poteva dichiararsi per il draft NBA perché sotto età di un anno, non aveva più possibilità di giocare con Messina di quante ne avrà Toté, anche con le mille partite in programma vista l’Eurolega a 20 squadre. Diciamola tutta: lo Suigo attuale, quello splendente visto a livello giovanile e un po’ meno splendente in B a Oleggio, non vale Toté. In prospettiva, vista la coordinazione notevole per un 2.20, di sicuro sì ma per l’Olimpia non c’era comunque alcuna prospettiva di godersi i suoi eventuali miglioramenti visto che fra un annno il ragazzo di Tradate sarà in America, non si sa ancora come e dove ma sarà lì. Conclusione: le poche società eroiche che curano il settore giovanile devono augurarsi di formare giocatori che non diventino troppo forti.