L'Argentina dei grandi vecchi ci ha entusiasmato e commosso superando anche una buona Croazia, dopo la vittoria con la Nigeria nell'esordio a Rio. Una partita che
Ginobili e compagni volevano chiudere presto, per salvare gambe e polmoni in vista dei futuri impegni. E ci erano quasi riusciti, grazie soprattutto ad un
Facundo Campazzo posseduto dagli dei del basket. Quasi tutto merito del playmaker del Murcia il break nel terzo quarto, che ha portato l'Albiceleste addirittura sul più 20: differenza che tecnicamente non c'era, ma che i croati si sono inflitti con cattive percentuali e poca energia a rimbalzo. A quel punto
Petrovic ha puntato tutto sul talento di
Bogdanovic e
Saric, mandando in campo anche il sempre indecifrabile
Hezonja, con il risultato (complici anche le tristi seconde linee argentine, in particolare
Garino) di arrivare a meno 4 con
Kruno Simon ad andare per il quasi aggancio con un tiro da tre: sbaglio, rimbalzo di
Scola, fallo subìto e solito cinema alla jugoslava, con l'ormai tradizionale fallo tecnico guadagnato dal fratello dell'immenso
Drazen. Argentina adesso sul 2-0, con Ginobili che ha speso poco ma
Nocioni e Scola molto di più.
La Spagna degli ultimi 15 anni, sia nelle versioni con
Sergio Scariolo in panchina sia in quelle senza, ci ha abituato a partenze così così e chiusure in gloria, ma essere 0-2 dopo due partite giocate sul serio è una situazione pesante, che potrebbe diventare pesantissima in caso di quarto posto e quindi incrocio con gli Stati Uniti già nei quarti. Per gli spettatori neutrali, comunque, anche la partita con il Brasile è stata bellissima e non soltanto per il finale drammatico, con i tiri liberi sbagliati da
Pau Gasol e il tap-in di
Marquinhos (errore di
Mirotic nel tagliafuori) per il 65-64 finale. I padroni di casa hanno iniziato con grande energia, al contrario di quanto fatto con la Lituania, andando anche sopra di 11, prima che le guardie spagnole, soprattutto
Sergio Rodriguez, suonassero la carica. Partita decisa dai dettagli, anche se il 5 su 12 ai liberi di Gasol non è un dettaglio, Brasile che si è espresso bene in transizione e che ha avuto in
Augusto Lima l'uomo che ha limitato Gasol. Si è rivisto per qualche secondo
Calderon, mentre prosegue la latitanza dell'ex giovane
Rubio: come a Euro 2015 la svolta potrebbe arrivare da un impiego più continuo di
Claver, ma certo è che la Spagna è in una brutta situazione.
La Lituania è rimasta imbattuta, ma la Nigeria è stata dignitosamente in partita fino al terzo quarto, quando
Jonas Maciulis ha dato la scossa ad una squadra fin troppo pulita ed elegante nell'esecuzione. Senza
Shane Lawal i vincitori di Afrobasket 2015 perdono moltissimo soprattutto contro squadre che hanno lunghi come
Valanciunas e ieri non hanno difeso granché bene nemmeno sulle guardie:
Kalnietis era ispirato sia negli assist (12) che come realizzatore,
Seibutis ha fatto come al solito il suo sbagliando poche scelte. È piaciuto ancora
Sabonis junior, in attacco non certo un poeta del basket ma in generale molto consistente e umile. Adesso per i lituani l'obbiettivo è vincere le rimanenti tre partite del girone, per non dover fare calcoli alla fine, ma le avversarie sono nell'ordine l'Argentina co-capolista, la Spagna disperata e la Croazia che comunque è dello stesso rango: girone apertissimo, al contrario dell'altro, con la favorita della vigilia per l'argento che rischia davvero grosso.
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