Napoli-Inter è stata trasmessa lunedì sera sia da
Sky che da
Mediaset Premium, come del resto la maggior parte delle partite dell'ultimo turno di serie A (fuori da Mediaset sono rimaste Torino-Bologna, Chievo-Udinese e Frosinone-Verona), ma sull'emittente di
Murdoch la partita è stata vista da
1.619.586 persone, mentre su quella di
Berlusconi da
905.003. Numeri che si prestano ad alcune considerazioni. La prima: la partita più importante della giornata, quella che tutti vogliono vedere e comunque con due tifoserie numericamente importanti, a parità di immagini ha visto Sky doppiare Mediaset. E non è soltanto una questione di numero di abbonati, perché ad esempio Diretta Gol e Diretta Premium fanno ascolti quasi uguali. La seconda: ci sono tifoserie che hanno in antipatia Sky, come ad esempio quella romanista, con la diretta della partita dell'Atalanta che ha fatto ascolti simili sulle due piattaforme, e altre che comunque non penalizzano troppo Mediaset, come quella del Milan, mentre per altre (la Juventus su tutte) la proporzione Sky-Mediaset si può dire vicina al 2 a 1. Un curiosità anche politica, perché Juventus e Roma sono alleate contro lo strapotere
Infront mentre i loro simpatizzanti hanno opinioni diverse. Terza considerazione, la più importante: una partita scudetto, che qualunque persona da noi conosciuta ha visto, è stata in realtà seguita dal 4% degli italiani, 1 su 25. Significa che 24 connazionali su 25 possono vivere e anche bene senza Napoli-Inter.
2. C'è qualcosa, anzi molto, di malsano nella contestazione ai giocatori della Roma avvenuta a Trigoria con tanto di striscione che li definiva 'conigli' per la disfatta con il Barcellona e la sconfitta casalinga con l'Atalanta. Stiamo parlando di una squadra che probabilmente passerà il turno in Champions League e che in campionato è a quattro recuperabilissimi punti dal Napoli capolista. Nessuna violenza, pochi ma 'buoni' i presenti (un centinaio), quindi i professionisti del pistolotto ne stanno parlando poco e quasi giustificando l'accaduto: in definitiva soltanto cori, ironia (cinquanta chili di carote) e richiesta di 'chiarimenti'. Il punto è che la Roma ha sì avuto una flessione dopo il derby vinto e la sosta, ma stiamo parlando di un pareggio nel fango a Bologna, di una lezione presa da una squadra che dà lezioni a tutti e di un passo falso che ci può stare in un momento di tensione e contro una squadra da contropiede. Non si può davvero leggere, dopo due anni e mezzo che Garcia è qui, che l'allenatore francese non fa eseguire a Trigoria adeguate esercitazioni tattiche (soprattutto sulla diagonale difensiva: si vede che il regalo di Digne a Gomez è stato colpa della diagonale...) e che alla Roma manca un leader (poi appena Totti mette piede in campo diventa automaticamente colpa sua). Vorremmo vedere tanto livore e tante manifestazioni contro dipendenti pubblici assenteisti o altri tipi di delinquenti, invece che contro
Rüdiger. Vista da lontano, come da lontano la vede Pallotta che fra poco farà un'apparizione a Roma a sei mesi dalla precedente, una situazione assurda.
Twitter @StefanoOlivari