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Il punto sulla ventesima giornata

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La Juve a +7, la crisi delle milanesi, il gol fantasma di Genova, i guai del Parma. Cos'è successo alla prima di ritorno.
1) La Juventus incamera altri punti di vantaggio sulla Roma, arrivando a +7, massimo distacco stagionale, ideale per affrontare con più calma, il doppio impegno campionato-coppe. La prima di ritorno ha visto la squadra di Allegri superare un volenteroso Chievo, capace di resistere allo Stadium per un’ora di gioco e arresosi solo all’ennesima prodezza di Pogba, sempre più uomo-squadra e gigante del campionato. La differenza tra Juve e Roma, in questo momento, è anche nella capacità di sfruttare le giornate storte. I bianconeri, in qualche modo, trovano lo sbocco per risolvere le partite, i giallorossi non riescono ad avere la stessa determinazione e si stanno arenando in una sequela di pareggi. Con la vittoria del Napoli nel posticipo (Benitez è alla quarta vittoria nelle ultime cinque uscite), per Rudi Garcia al momento è più vicino il terzo posto del primo. 2) Il Torino sbanca la San Siro nerazzurra ventisette anni dopo l’ultima volta. Lo fa con un gol al 94’ di Moretti su assist di Maxi Lopez (bravo a svettare sul suo nemico storico Icardi): una rete che stoppa l’Inter dopo cinque risultati utili (ma quanto utili, viene da chiedersi, visti i tanti pareggi e una classifica sempre più magra che la tiene al passo del derelitto Milan) e che toglie dalle cattive acque i granata, a loro volta al settimo risultato utile consecutivo (l’ultimo stop risale al derby del 30 novembre, quando la Juve vinse all’ultimo respiro). L’altra sponda milanese non se la passa di certo meglio, anzi. Milan-Lazio di Coppa Italia diventa decisiva per le sorti di Filippo Inzaghi, obbligato a prendersi la rivincita contro Pioli a pochi giorni di distanza. Per arrivare in Europa, la coppa è a questo punto l’obiettivo più facilmente percorribile. Il Diavolo è ancora in attesa del primo successo in campionato del 2015 e il distacco in campionato dalla zona Europa League si fa sempre più accentuato. 3) Parma-Cesena, la sfida della paura. La spuntano i romagnoli, che non vincevano da un girone intero, esattamente dalla prima giornata di campionato, proprio contro i ducali (e guarda un po’, anche nell’occasione segnò Rodriguez). Per la squadra di Di Carlo, una boccata d’ossigeno all’interno di un contesto sempre grigio, per quella di Donadoni una sentenza. Il Parma resta a nove punti e si prepara a vivere senza Cassano il girone di ritorno. C’è aria di smobilitazione. 4) Puntuale, si ripresenta nel nostro campionato il dilemma della tecnologia in campo. Questa volta è il Palermo a protestare per un pallone entrato e non visto né dall’arbitro né dal giudice di porta. A differenza di Udine, questa volta non abbiamo assistito allo “sbugiardamento” del primo nei confronti del secondo. Semplicemente, nessuno ha visto il missile di Morganella varcare la linea di porta. I giudici di linea non riescono a risolvere l’annoso problema del gol-non gol, il supporto tecnologico dovrebbe darci la certezza. Il dubbio casomai, è se davvero valga la pena investire tutti quei soldi (200-300 mila euro a società) per dei casi che si presentano al massimo tre volte nell’arco di una stagione. Tutto sommato, il gioco dovrebbe valere la candela. Giovanni Del Bianco